Bologna, 17 luglio 2023 – Ci sono realtà agricole colpite e danneggiate dall’alluvione, che faticano ancora oggi a riprendersi e lanciano un forte grido di aiuto. A comunicarlo è Confagricoltura, che raccoglie le testimonianze di società, aziende e agricoltori, che chiedono a gran voce sostegno e vicinanza. Guardando nella nostra provincia, a Prunarolo, a Vergato, i campi dell’azienda agricola Progressi si snodano su tre vallate, su circa cento ettari di terreno, distrutti dalle frane e dal dissesto idrogeologico. L’agricoltore Walter Progressi mostra gli ettari danneggiati, cercando di resistere alle diverse problematiche.
"Il problema più grande è la trebbiatura – spiega Walter –: alcuni campi non si riescono a trebbiare, perché la macchina non riesce ad arrivarci, e se ci passa, i solchi che crea sono anche di trenta o quaranta centimetri e sarà un problema per le lavorazioni successive, oltre alla perdita del raccolto". Tutto nasce con "l’alluvione, e poi c’è stata la tanta, tantissima acqua dei giorni scorsi – continua Progressi –. Non riusciremo a scendere in campo, avremo pessimi risultati".
Il danno non è localizzato su un particolare appezzamento di terra, ma si insidia sull’intero campo. "È a macchia di leopardo – dice Walter –. Alcuni terreni non riesco a lavorarli, in altri ho lasciato il raccolto. Aspetto a trebbiare, ma sarà difficile". Ma i problemi non sono legati solo all’episodio alluvionale. "I due problemi principali sono gli infestanti, che non permettono la trebbiatura del prodotto – sottolinea Walter –. E in più ci sono i cinghiali, che girano in mezzo ai raccolti e distruggono il terreno. È un disastro: tutti noi agricoltori siamo arrabbiati e preoccupati".
La società agricola, socia di Confagricoltura, non ha ricevuto aiuti né ristori. "Ci sentiamo presi in giro, soprattutto per gli ungulati: è un danno che potrebbe essere evitato", spiega Progressi. Ma ora l’agricoltura deve fare i conti con il caldo e con la siccità, che colpisce dritto sui territori rimasti in piedi. "Il terreno diventerà duro come il cemento – tuona l’agricoltore –. Sarà un problema ararlo e spandere il liquame. Ma non è facile stimare i danni e capire cosa succederà".
Nel dibattito si inserisce l’organizzazione di categoria. "Confagricoltura Bologna ha proposto alcuni subemendamenti al decreto legge Ricostruzione e grazie al direttivo nazionale dell’organizzazione abbiamo avanzato la richiesta di ricomprendere, nei ristori previsti per la ricostruzioni ai privati e alle imprese, anche i fabbricati strumentali all’attività agricola, i terreni e le strutture agricole – afferma il presidente Guglielmo Garagnani –, così come gli interventi di ripristino per i danni generati dal dissesto idrogeologico e anche i danni per il reimpianto di frutteti, vigneti e arboricoltura da legno. Confidiamo nell’accoglimento delle proposte da parte del Governo".