Bologna, 10 settembre 2023 – Ha giurato di non averle mai viste prima quelle ragazzine. Di non sapere chi fossero quelle adolescenti che l’hanno pestata a sangue. Neppure per rapina: non le hanno portato via niente. E questo, se possibile, è il dato che sconcerta di più. La violenza gratuita. Indirizzata contro una sconosciuta. Solo per affermare il proprio ruolo.
Non siamo in una periferia degradata. Non siamo in un contesto borderline. Siamo in via Ugo Bassi, sullo sfondo c’è una piazza Maggiore ancora gremita di persone in una calda serata di settembre. E c’è una diciassettenne che, uscita con le amiche, sta passeggiando in strada. E che, di punto in bianco, viene accerchiata da quattro giovanissime. Simili a tante altre, simili a lei. Quindici o sedici anni. Maglie sopra l’ombelico e capelli lunghi. Le si parano davanti. E, senza troppi preamboli, la aggrediscono. Una le pianta un pugno alla tempia. Un’altra la prende a calci. C’è gente ancora in centro. Un cittadino nota la scena e corre verso le adolescenti per fermarle. Loro scappano via. Resta solo la vittima, sanguinante e in lacrime. La ragazzina non chiama subito le forze dell’ordine. Chiama i genitori. E con loro corre al pronto soccorso a farsi medicare, perché ha dolore dappertutto.
La mattina dopo, però, si presenta nella caserma dei carabinieri di via Galliera a sporgere denuncia. E racconta di una violenza inaudita e soprattutto del tutto inaspettata. I militari dell’Arma si mettono al lavoro. Acquisiscono i video ripresi dall’impianto di sorveglianza di via Ugo Bassi e delle strade dove le giovanissime bulle si sono dirette scappando via. E adesso i carabinieri stanno studiando tutto, per riuscire a identificare le diaboliche ragazzine. E verificare se, effettivamente, si sia trattato di un’aggressione fine a se stessa o se ci siano stati degli screzi, magari minimali, tra le ragazze prima di arrivare alla violenta resa dei conti. Quel che è certo è che la diciassettenne non ha subito una rapina. Aveva tutte le sue cose con sé quando le quattro se ne sono andate. Non è però escluso che la baby gang ‘in rosa’ non abbia avuto il tempo materiale di rubare nulla, interrotta dall’arrivo dei passanti che hanno soccorso la vittima. Dettagli che adesso stanno cercando di appurare i carabinieri, mentre l’episodio sembra non essere isolato.
Sulla pagina Facebook di ‘Sei di Costa Saragozza se...’, infatti, alcuni cittadini da qualche giorno continuano a chiedere informazioni su una aggressione a due quattordicenni che sarebbero state pestate proprio da un gruppo di coetanee qualche giorno fa. Una notizia di cui ancora non si hanno riscontri da parte delle forze dell’ordine, ma che, qualora verificata, potrebbe contribuire ad accendere l’attenzione su questa nuova ‘sfumatura’ nel fenomeno della devianza giovanile da tenere sotto controllo.