di Nicoletta Tempera
Aggredita e buttata a terra, "non per rubare qualcosa, perché non ci hanno neppure provato, ma per abusare di lei". Così i compagni del collettivo Cambiare Rotta, assieme a Potere al Popolo, Usb e Rifondazione, hanno denunciato pubblicamente, ieri mattina, l’aggessione sessuale subita da una ventiduenne del collettivo, "che si è più volte esposta ed è un volto noto del nostro gruppo", dicono. La denuncia ufficiale è stata sporta dalla vittima, nei giorni scorsi, alla polizia e sul fatto indagano Digos e commissariato Bolognina Pontevecchio.
Il fatto. La notte dello scorso 4 maggio, intorno alle 3 del mattino, la ragazza stava tornando a casa, dopo aver trascorso la serata fuori, quando all’inizio di via Mazzini, subito dopo la porta, è stata raggiunta da dietro da tre persone, che l’hanno spinta contro il muro e poi buttata a terra. Lei, malgrado lo spavento, è riuscita a mantenere la lucidità e, afferrato uno spray uticante che aveva con sé, lo ha spruzzato in faccia ai suoi aggressori, mettendoli in fuga. Poi, ancora sotto choc, la ventiduenne è andata al pronto soccorso: con un trauma cranico, per la botta dovuta alla caduta, escoriazioni e graffi. In sede di denuncia, la ragazza ha spiegato di aver visto tre persone, due uomini e una donna, prendere parte all’aggressione, descrivendoli come ‘biondi’ e chiari di carnagione. Ora la polizia ha acquisito i video dei sistemi di sorveglianza, sia pubblici che privati, presenti nella strada dove è avvenuta la brutale aggressione e sta cercando di ricostruire i fatti, arrivando a identificare i responsabili.
Nella denuncia, l’attivista di ‘Cambiare rotta’ ha fatto riferimento, in merito a quanto accadutole, anche ad alcuni episodi verificatisi nei giorni precedenti nel corso di iniziative organizzate dal collettivo di cui fa parte: il primo fatto, "l’aggressione avvenuta il 23 aprile scorso, durante la festa ‘Oltre il ponte’, quando siamo stati provocati da un gruppo di neonazisti ucraini, una quarantina di persone", spiegano i compagni della ragazza. "In un crescendo, pochi giorni dopo abbiamo trovato la porta del Barnaut di via Ferrarese sfondata e le gomme dell’auto di un compagno tagliate con un coltello. Poi, quando abbiamo fatto la conferenza per denunciare questi fatti, c’erano le stesse persone che ci filmavano e facevano foto". Episodi che vengono ricondotti tutti a una stessa matrice, alla presenza di un "gruppo strutturato di ultradestra ucraino". Un contesto in cui i denunciati pensano si inserisca anche la tentata violenza sessuale. Una delle ipotesi su cui la polizia sta lavorando, non certo la sola, per non escludere alcuna pista.
C’era anche la portavoce nazionale di Potere al Popolo Marta Collot alla conferenza indetta ieri mattina in piazza Verdi per "chiedere una presa di coscienza alla città e alle sue istituzioni su quanto accaduto nei confronti di queste bande. Che si sentono legittimate, evidentemente, nel clima politico generale e mediatico per quanto riguarda la guerra, che li dipinge come eroi. Dobbiamo reagire e non farci intimidire, costruiamo un fronte popolare antifascista e pacifista. Chi tocca una tocca tutti".