
La presentazione della seconda edizione dell’Osservatorio Affitti condotto da Nomisma
I canoni d’affitto aumentano ancora. Nel 2024, il prezzo delle locazioni è cresciuto del 5,2%. Non solo. Sale la domanda ma cala l’offerta, così i canoni non fanno altro che aumentare. La diminuzione di quest’ultima è dovuta a una limitata disponibilità di immobili in affitto, quelli vuoti, infatti, sono circa 4,5 milioni in Italia, di cui 18mila in città. Un mercato ingessato e una sorta di ‘rissa’ tra le esigenze dei locatari e quelle dei locatori. Di conseguenza le speranze per chi cerca casa a Bologna non sono rosee e la crisi abitativa appare perpetua. Tutto questo è scritto nella seconda edizione dell’Osservatorio Affitti, condotto da Nomisma per conto di Crif e in collaborazione con Confabitare. Il report offre una visione dettagliata sulle dinamiche, le tendenze e sfide future sul tema casa. Dal 2021, in città, i prezzi si elevano a una media superiore a quella nazionale: i nuovi contratti registrano un canone medio di 813 euro al mese (2023, ultimi dati disponibili) rispetto ad una media nazionale di 541 euro. "È solo attraverso una cooperazione costante e migliore tra pubblico e privato e l’introduzione di modelli nuovi che possiamo costruire un mercato degli affitti più equo e accessibile a tutti", sottolinea Elena Molignoni, Head of Real Estate di Nomisma. Il 2024 è stato ‘l’anno dell’affitto’, ma il dato che preoccupa maggiormente Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare, è che il 30% dei proprietari non ha intenzione di dare in locazione la propria casa a causa dei rischi legati alla morosità e ai danni. "Per ridare vigore al settore, occorre garantire stabilità ai proprietari e consentire loro di mettere a reddito gli immobili senza preoccupazioni", dichiara Zanni. Quest’ultimo attacca il Comune: "Dovrebbe farsi carico degli alloggi sfitti e trovare le politiche per rimetterli sul mercato. La giunta ha disatteso le promesse fatte in campagna elettorale sul tema casa".
A Bologna, rispetto a Milano, "è più frequente la locazione diretta ad inquilini che si conoscono o che sono stati presentati da parenti e amici (31% dei locatori)", racconta Giulia Bassani di Nomisma. Questo non basta. Le frizioni tra inquilini e proprietari persistono. Quindi, per facilitare l’incontro tra i due, Crif ha ideato lo strumento ‘Affittabile’. "Il servizio può avere un impatto significativo nell’allargare il mercato delle locazioni, creando un ponte tra proprietari e inquilini basato su fiducia e trasparenza", commenta Beatrice Rubini, executive director Crif. "Affitabile" ha suscitato un crescente interesse: quasi il 90% dei locatori lo considera utile.
Giovanni Di Caprio