NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Affitti ‘in nero’ per studenti: decisive le liste dei medici di base. "Già individuati proprietari furbetti"

Il gruppo ad hoc delle Fiamme Gialle al lavoro insieme con Ausl, Università e Agenzia delle Entrate. In città troppi fuorisede risultano non avere un regolare contratto. "Anche online il vademecum per aiutarli"

Bologna, 5 novembre 2023 – Occupazioni abitative, tende in Rettorato per protestare contro l’assenza di posti letto a prezzi accettabili, studenti costretti ad appoggiarsi a casa di amici o pagare cifre esorbitanti per affitti brevi. Oppure, stanze affittate in nero, in appartamenti spesso fatiscenti. Sono due anni almeno che l’emergenza abitativa è in cima all’agenda della contestazione studentesca.

Tende davanti al Rettorato per protestare contro il caro affitti in città
Tende davanti al Rettorato per protestare contro il caro affitti in città

Il problema è concreto in una città come Bologna, che conta 70mila studenti, la maggior parte fuorisede. Un fenomeno tanto preoccupante da spingere Guardia di Finanza e Università a sottoscrivere protocolli ad hoc, per monitorare le ‘anomalie di mercato’ prodotte da un simile contesto. Proprio per indagare in questo senso nelle Fiamme gialle emiliano-romagnole è nato un apposito gruppo di lavoro, coordinato dal comandante provinciale di Reggio Emilia Ivan Filippo Bixio, per individuare proprietari disonesti e tutelare gli studenti. Gruppo che ha permesso di individuare, in pochi mesi, 621 studenti con situazioni abitative ‘anomale’ su Bologna, 225 su Ravenna, 124 su Reggio, 294 su Modena, 155 su Ferrara e 225 su Parma.

«Abbiamo avviato una sinergia che coinvolge Università, Ausl e Agenzia delle Entrate – spiega il comandante Bixio –. In ogni città della regione in cui c’è l’università, coinvolgendo i colleghi sul territorio, abbiamo avviato gli accertamenti, partendo dagli elenchi degli studenti provenienti da altre regioni forniti dagli atenei. Contestualmente, attraverso le banche dati Ausl, abbiamo verificato quali di questi avevano chiesto il medico di base nelle città in cui erano iscritti, poiché nei moduli che si compilano in questi casi va inserito un indirizzo". Una volta ottenuti gli indirizzi è entrata in campo l’Agenzia delle Entrate: "Incrociando i dati, sono emersi in regione circa 1.600 studenti senza regolare contratto – spiega il comandante –. A tutti, già informati dalle università, è stato inviato tramite raccomandata un questionario su cui spiegare la propria situazione. Ottenute le risposte, partiremo con gli accertamenti sui proprietari delle case. Qualcuno, che possiede di più alloggi ’sospetti’, è già stato individuato".

I questionari finora restituiti sono stati circa il 60%: "Qualcuno ha detto di essere ospite a casa di amici o parenti, altri hanno ammesso di essere in affitto in nero", dice Bixio. Ma questi ultimi sono ancora una minoranza: perché i ragazzi, benché consci di essere in una situazione per loro dannosa, hanno paura di perdere quel tetto, pur precario e irregolare, che hanno sulla testa. Per questo, l’altro fronte di intervento della Finanza è educativo: "Con le università abbiamo pubblicato un vademecum, sia online sia cartaceo, e alcuni video brevi su Instagram – dice Bixio – per aiut are gli studenti a districarsi nel complesso mondo della ricerca di una stanza, per evitare situazioni che possono essere dannose per loro".