Affitti brevi, pressing Cna: "Troppi paletti dal Comune"

Gli artigiani e ’Local Pal’ chiedono un incontro. Clancy: "Pronti al dialogo"

Affitti brevi, pressing Cna: "Troppi paletti dal Comune"

Affitti brevi, pressing Cna: "Troppi paletti dal Comune"

Cna chiama il Comune. Gli artigiani, forte della recente sentenza del Tar Toscana, che mette un freno ai limiti imposti da Firenze al settore degli affiti brevi, chiedono "di aprire un dialogo sui vincoli imposti dal nuovo piano urbanistico della nostra città che limitano le attività ricettive turistiche extralberghiere", dice Letizia Campo, vicepresidente Cna di Bologna e presidente di ’Local Pal’ che rappresenta la numerosa community degli host bolognesi.

Campo si augura, quindi, che la decisione dei giudici amministrativi toscani "porti Palazzo d’Accursio ad abbandonare atteggiamenti oltranzisti e riaprire il dialogo con le associazioni come già fatto in passato. Non è attaccando frontalmente il mondo extralberghiero – prosegue – che si affronta il problema della convivenza tra residenti, turisti e studenti. Il nuovo piano urbanistico del Comune, con l’introduzione dei limiti collegati alla categoria funzionale turistico ricettiva B3 (ad esempio, un appartamento per l’affitto breve turistico non può misurare meno di 50 metri quadrati), rischia solo di distorcere ulteriormente il fenomeno degli affitti brevi e certo non risolverà i problemi abitativi di Bologna né il rischio di over tourism, se questo era l’obiettivo dell’amministrazione".

Da qui, Campo va in pressing: "Cna Bologna con Local Pal sono stati tra i primi a chiedere una regolamentazione del settore a partire dall’introduzione del Cir (codice identificativo regionale). La scorciatoia intrapresa dal Comune per il tramite del piano urbanistico, invece, non rientra in quel dialogo con l’amministrazione comunale che ci ha sempre visto partecipi e propositivi". Cna, infatti, vede in questo modus operandi "il rischio di un aumento del ’nero’ che non aiuta né le casse del Comune né tantomeno il livello di accoglienza che una città come Bologna dovrebbe essere in grado di offrire ai suoi turisti".

Apre la vicesindaca e assessora alla Casa, Emily Clancy: "Saremo sempre disponibili a incontri sul tema, come siamo stati finora. Anche la nostra legge regionale sul turismo è di un periodo storico che precede addirittura l’avvento delle piattaforme brevi e anche questa è una possibilità di lavoro che ci interessa". Poi difende il lavoro fatto finora: "Manca una legge nazionale – ne esiste una perfetta da calendarizzare in Parlamento che noi sosteniamo, quella di Alta Tensione Abitativa – e in quel vuoto i Comuni usano le poche leve che hanno".

red. cro.