GILBERTO DONDI
Cronaca

Aeroporto di Bologna, archiviata l’inchiesta sul rumore

La Procura ha chiuso il fascicolo sui disagi denunciati dai cittadini. “Il Marconi ha già attuato tutte le misure possibili”

I cittadini della Noce che protestano per il rumore degli aerei

I cittadini della Noce che protestano per il rumore degli aerei

Bologna, 28 noovembre 2017 – Tanto rumore per nulla. La Procura ha infatti archiviato l’inchiesta aperta sui voli in partenza e atterraggio all’aeroporto Marconi. Il fascicolo, avviato in estate dal procuratore capo Giuseppe Amato, è sempre stato conoscitivo, cioè senza indagati né titolo di reato, perciò (come prevede il codice) è finito in archivio senza passare dal vaglio di un giudice.

L’indagine era partita per le proteste dei residenti, alcuni dei quali avrebbero presentato anche esposti contro i voli rumorosi che superavano, a loro dire, i limiti di legge. I residenti sono stati sentiti dalla Polaria, che ha anche acquisito ordinanze e prescrizioni di Enac e Enav per verificare se vi siano state violazioni di norme e regolamenti.

Alla fine è risultato che state poste in essere dal gestore del Marconi tutte le cautele per ridurre il rumore ed è anche stata accertata dagli inquirenti l’esistenza di un accordo per sanzionare le compagnie e i piloti che non rispettano le tratte previste.

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«Il fascicolo esplorativo è stato già chiuso – spiega Amato – perché abbiamo verificato che sono state attuate tutte le misure per ridurre i rumori. Inoltre sono previste sanzioni nei confronti delle compagnie e dei piloti che violano le procedure anti-rumore, cioè le tratte previste, senza giustificato motivo». La decisione della Procura non poteva che scontentare i residenti: «Noi del comitato – dice il portavoce Gianfelice Giannetto – in realtà non abbiamo presentato alcun esposto in Procura. Detto questo, è ovvio che non siamo assolutamente contenti dell’archiviazione; se la Procura dice che non ci sono reati ne prendiamo atto, spetta a loro accertarlo. Quello che a noi preme sottolineare è un aspetto della questione finora sottovalutato e cioè l’impatto che ha il rumore sui bambini».

Nella fetta di città sorvolata dagli aerei risiedono infatti migliaia di bambini e ci sono tante scuole. «I limiti di legge sono tarati sugli adulti – continua Giannetto –, mentre al Navile ci sono moltissimi bambini sottoposti al rumore. Parliamo di numerose scuole materne ed elementari, con migliaia di bimbi. Per loro i danni provocati dal rumore non sono stati mai valutati, non ci sono studi in proposito. Per questo i limiti di legge secondo noi non vanno bene in questo caso. Peraltro da maggio in poi, quando le finestre delle scuole restano aperte, non si riesce letteralmente a fare lezione per il rumore continuo e assordante». Ora il comitato deciderà quali ulteriori iniziative intraprendere: «Dopo l’ordinanza dell’Enac di gennaio la situazione di notte è migliorata – chiude Giannetto –, ma il problema resta. Vivere con 90-100 aerei che passano sulla testa ogni giorno è impossibile. Solo chi vive qui può capire».