Bologna, 27 novembre 2018 - "Un uso maggiore di farmaci legati a disturbi gastrici e depressione e visite dall’otorino più frequenti". Chi abita in prossimità dell’aeroporto Marconi, vive in condizioni peggiori di chi abita distante. I risultati emergono dal dossier dell’Ausl: un confronto che non tiene conto di viste mediche specifiche. «Il nostro obiettivo – spiega Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento sanità pubblica dell’Ausl – è confrontare lo stato di salute della popolazione esposta con un’altra porzione di cittadini».
È stata raccolta una mole incredibile di dati sui residenti di tre zone distinte: quelli all’interno della linea isofonica di 50 decibel della mappa acustica prodotta dall’aeroporto – circa 28.974 –, quelli all’interno dell’area definita di ‘zonizzazione acustica’ – pari a 13.422 – e quelli del quartiere San Donato-San Vitale, area di comparazione adeguato per caratteristiche demografiche ed estensione. I risultati mostrano come, nelle persone più esposte al traffico degli aerei, ad aumentare sia il consumo di medicinali gastrici: più 7%.
Disturbi più frequenti vengono individuati anche nella sfera dell’udito: aumentano, infatti, le prestazioni otorinolaringoiatriche nei cittadini più esposti, con un climax per quanto riguarda le fasce isofoniche: chi vive nel range compreso tra 50 e 55 decibel ricorre allo specialista il 27% delle volte in più rispetto a chi vive in San Donato; +30% per quelli esposti alla fascia tra 55 e 60 decibel; +35% per quella superiore a 60 decibel. «Il dossier mostra che non ci troviamo di fronte a un aumento di episodi tragici, come ricoveri o decessi – conclude Pandolfi –. Piuttosto, i bolognesi esposti all’inquinamento del Marconi hanno a che fare con una serie di fastidi maggiori rispetto a quelli non intaccati».
Immediata la risposta di Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità: «Il dossier è una base di partenza per aprire nuove piste di lavoro con l’aeroporto: dobbiamo cominciare a pensare alla possibilità di mettere in campo il prima possibile misure di mitigazione per case e scuole, soprattutto quelle più esposte».