Riportare allo splendore originale quello che i bolognesi chiamano ‘il teatrino’, lo storico Teatro di Villa Aldrovandi-Mazzacorati. È questo l’obiettivo di Succede solo a Bologna, l’associazione che lo gestisce. L’opera di restauro del teatro inizia dalle antiche sedie della sala, realizzate a mano nei primi anni dell’Ottocento da Raffaele Genovesi. Con il progetto Adotta una sedia sarà possibile adottarne simbolicamente una per tre anni, donando cento euro per l’opera di restyling. Erano cento in tutto le sedie da restaurare, ottanta di queste sono già state adottate. Sulla propria sedia, verrà affissa una targa, dedicata a chi la adotta, a un’altra persona o a un ente.
Si tratta "di un lavoro lungo e complesso – spiega Fabio Mauri, presidente dell’associazione –. Anche l’impagliatura viene eseguita a mano". Una volta, poi, che tutte le sedie saranno restaurate, verranno rimesse in sala, ma dopo tre anni sarà necessario "ritornarci sopra perché si usurano", spiega Mauri. Dopo quasi un anno di gestione, l’associazione sta già pensando al restauro completo del ‘teatrino’ senza però fermare le attività. "È una bomboniera di cristallo", continua Mauri, rimasto come ai tempi del cantante lirico Farinelli. Ma anche gli affreschi o le tele delle balconate iniziano a ‘perdere vigore’ e bisognerà metterci mano. Per questo "cerchiamo di non ‘stimolarlo’ più del dovuto – dice –. Vogliamo preservarlo e conservarlo nel miglior modo possibile". L’inaugurazione del teatro di via Toscana risale al 1763. È probabile che ci fosse anche Voltaire quel 24 settembre. Sicuramente sappiamo che il filosofo francese era a Bologna, il suocero del conte Aldrovandi era il suo traduttore dal francese all’italiano e quel giorno veniva rappresentata la sua ‘Alzira’ all’interno del ‘teatrino’.
Amalia Apicella