C’è un’artista bolognese molto amata di cui si sentirà parlare sempre più. È Adelaide Cioni, classe 1976, nel cui lavoro confluiscono tante chiamate dell’arte. Rappresentata dalla galleria P420, è attualmente nel programma di Archivio Aperto della Fondazione Home Movies, con un’installazione video che si potrà visitare fino a oggi e il prossimo febbraio, dal 7 al 9, quando sarà protagonista ad Arte Fiera – nella parte dedicata alla performance con la curatela di Fondazione Furla nella persna di Bruna Roccasalva, la direttrice –, di un’azione performativa. La ricerca dell’artista si muove all’interno di un campo d’indagine che incrocia diverse forme espressive, come la pittura, la musica, la danza e il teatro, ma ha il suo punto di partenza nel disegno.
Prendendo le mosse da una riflessione sull’origine del segno, Cioni esplora i pattern, ovvero il ricorrere di motivi decorativi astratti sia in natura che in manufatti artistici di tutte le epoche, rielaborandoli all’interno di una pratica che parte dal disegno, ma diventa anche indagine sul colore e la forma, sul corpo e il linguaggio, sullo spazio e il movimento.
Ad Archivio Aperto, invece, Adelaide Cioni è presente alla Sala Berti – Refettorio delle Monache dell’ex Convento San Mattia (via Sant’Isaia 20), nella sezione La natura dell’archivio – dedicata alle contaminazioni tra mondo botanico e memoria, pellicole, archivi- con Kew. A Conversation in Green, installazione 16mm in loop, disegni china e colori vinilici su carta, nata dalle suggestioni raccolte nella Palm House di Kew Gardens vicino a Londra, dalle trasparenze di questo luogo inaugurato nel pieno della corsa al grande progresso tecnologico e ormai immersa nella polvere delle epoche compiute.
Oggi dalle 10 alle 12,30 all’Ex Chiesa San Mattia incontro con Edy Fantinato (botanico, Università Ca’ Foscari di Venezia), Teresa Castro (film studies, Università Sorbonne Nouvelle – Paris 3) e Adelaide Cioni e dalle 14 alle 15 in sala Berti, visite guidate a cura di Beatrice Bazzoni, Francesco Bevilacqua, Maria Beatrice Verson in collaborazione con CAFFEX – Ca’ Foscari FilmFestival Experience.
Benedetta Cucci