Bologna, 9 gennaio 2025 – È morto a 85 anni l’imprenditore bolognese Luigi Martelli, l’uomo che ha reinventato uno dei capi di abbigliamento più iconici del mondo: i jeans. I trattamenti e le colorazioni sperimentati dall’azienda che porta il suo nome hanno cambiato la storia del tessuto e dei jeans, contribuendo alle fortune dei grandi marchi della moda, da Fiorucci a Diesel, passando per Armani Jeans, Calvin Klein, Gap, e molti altri.
Partito negli anni Sessanta dalla lavanderia del padre, in via dei Maceri, a Bologna, per oltre cinquant’anni Martelli ha costruito le sue fortune nel campo della tintoria e delle finiture. Nei periodi di maggior espansione, la Martelli Group ha dato lavoro a oltre 3.000 persone tra le sue quattro sedi in Italia (quella centrale a Toscanella di Dozza, nell’Imolese, oltre a quelle di Medolla, nel Modenese, Vedelago, nel Trevigiano, e Ancarano, nel Teramano) e quelle in Marocco, Tunisia, Romania e Turchia, trattando oltre 120mila capi al giorno.
Martelli ha sviluppato tecniche completamente nuove, dagli effetti usurati allo sfregamento, fino alla ceratura e alla spazzolatura manuale. Il tutto fino alla vendita dell’azienda, nel 2016. "Si deve proprio a Luigi Martelli, coraggioso visionario della moda, se il jeans made in Italy ha oltrepassato i confini per essere proiettato in una dimensione internazionale", scriveva Elio Fiorucci. L’imprenditore si è spento lo scorso sabato nella sua casa di Toscanella di Dozza e in queste ore, appresa la notizia, in tanti dall’Italia e dall’estero ne hanno riconosciuto la genialità e la visionarietà imprenditoriale. La camera ardente per l’ultimo saluto sarà aperta questa mattina a Castel San Pietro Terme, seguita alle 11 dal funerale alla Chiesa di Santa Maria del Carmine a Toscanella di Dozza.
m. p.