Franco Mioni, giornalista, imprenditore, appassionato di cibo e d’Europa fin dagli anni Settanta, se n’è andato ieri notte. Alla fine del 2022 era stato protagonista della rubrica del Carlino "La spesa col gourmet", in cui, tra le bancarelle del Mercato di mezzo, tra pescherie, macellerie, drogherie e fruttivendoli, narrava per i nostri lettori le portate di un cenone di Capodanno che faceva il giro d’Europa. Dall’insalata baltica della regione di Amburgo alla zuppa di crostacei all’Armagnac (Aquitania), dal coniglio alla chiantigiana all’insalata di frutta fresca e secca della Macedonia, Mioni si presentava in tavola come un giramondo attratto dai piatti più insoliti. Che erano anche quelli che portava agli amici, nelle cene salottiere dei giornalisti enogastronomici bolognesi.
Scrivevamo due anni fa: "Quando gli domandi cosa gli piace cucinare, subito immagini sulla sua testa una scena da fumetto, con tante figure di cibi e architetture che spuntano ad arco, come un’aureola. Perché Mioni, un bolognese innamorato del turismo e dei viaggi fin dalla fine degli anni ’60, tanto da farci una tesi, ha sempre pensato le geografie abbinate ai cibi". Uomo d’altri tempi con una bella cultura, nel 1987 portò a Bologna, dopo Parigi, Lussemburgo, Atene e Copenhagen, il "Salone Europeo dei vini e dei liquori" e la "Biennale del Turismo enogastronomico" e fu corrispondente del "Candido" di Guareschi e diresse il ristorante del Festival Nazionale dell’Unità per autorità, politici e giornalisti, fondando poi nel 1990 "Salotto Europeo", il ristorante pilota delle regioni d’Europa.
Tra le iniziative avanguardistiche organizzò a Bologna, per Bologna Sogna, primi anni ’90, le cene a tema film, con la Cineteca. "Quando iniziai l’avventura con il Salotto Europeo – raccontava – di ristoranti che non facessero cucina bolognese c’erano solo quelli cinesi e la Tour Eiffel, di cucina francese".
Benedetta Cucci