Addio a Matteo ‘Babe’ Ferrari. Il popolo della notte piange il dj

Il quarantanovenne, originario di Correggio, stroncato da una malattia

Addio a Matteo ‘Babe’ Ferrari. Il popolo della notte piange il dj

Addio a Matteo ‘Babe’ Ferrari. Il popolo della notte piange il dj

Amava viaggiare. Amava la musica, lo sport, l’amicizia. Un carattere solare e pieno di vita, quello di Matteo ‘Babe’ Ferrari, vinto da malattia a soli 49 anni di età. Matteo abitava a Correggio, nel Reggiano, ma era un "cittadino del mondo" ed era conosciuto a Bologna, nell’ambiente dei locali della notte, dove si esibiva come dj. Il decesso è avvenuto al Core di Reggio, dove era in cura per una malattia che si era cercato di affrontare pure con un trapianto di fegato, avvenuto lo scorso ottobre all’ospedale Le Molinette di Torino. I funerali, affidati all’agenzia Cabassi, sono fissati per domani, in forma civile, partendo dall’ospedale San Sebastiano di Correggio per arrivare alle 9,30 al viale del cimitero della cittadina, per un ultimo saluto con la musica da lui preferita.

Matteo aveva lavorato alla Spal Correggio, poi come ingegnere elettronico alla sede bolognese della Alstom Power, nel settore ferroviario. Proprio a Bologna si era fatto conoscere non solo per l’attività professionale ma pure come musicista e dj, esibendosi perfino in locali di tendenza della città, come il Locomotiv e il Link, proponendo un repertorio di alternative music. Si era esibito anche in locali e club reggiani. Di recente aveva conseguito pure la laurea in geografia, con un master a Berlino, trasferendosi negli Stati Uniti, a Washington, per insegnare in università.

Due anni fa, poi, l’emergere della malattia, il ricovero in una struttura specializzata a Baltimora, negli Usa, poi il ritorno in Italia. Il trapianto di fegato, purtroppo, non è servito a debellare la malattia. Matteo era pure appassionato di sport: da giovane aveva giocato a basket nella Spal Correggio, poi a calcio nella Fulgens e nel San Prospero, a Correggio. Non era sposato: lascia nel lutto la madre Luisa Montebruni e tanti amici. Niente fiori: in sua memoria offerte al Core di Reggio.

a. le.