Flusso continuo e discreto di tante persone ieri, per tutta la giornata, alla camera ardente allestita a Bazzano per l’ultimo saluto a Cesare Ragazzi, l’imprenditore e personaggio televisivo morto venerdì sera, a 83 anni, nella sua casa nel capoluogo di Valsamoggia al termine di una brevissima malattia. Intorno a lui i famigliari, la moglie Marta, i figli Alessia, Simona e Nicola, i generi Gabriele e Marco, la nuora Cinzia, i nipoti Riccardo e Filippo, i fratelli Fausta, Giovanna ed Enrico.
A sostare davanti alla salma composta nella bara bianca tanti amici, parenti, conoscenti e soprattutto tanti collaboratori dell’avventura imprenditoriale del vulcanico inventore di quella ‘idea meravigliosa’ che dagli anni Settanta e fino al fallimento decretato nel 2009 arrivò a dare lavoro a centinaia di persone in tutta Italia, ma soprattutto nei paesi del bolognese, intorno a Zola Predosa, dove tra Riale, Lavino e nella zona industriale si era sviluppata una filiera che metteva insieme una rete di raccolta di capelli presso le parrucchiere, una serie di laboratori dove decine di donne applicavano la sua tecnica innovativa di ‘innesto diretto’ di capelli sulla calotta, poi applicata al cuoio capelluto, e una rete di vendita capillare. Un progetto imprenditoriale ma anche comunicativo e pubblicitario. Un fenomeno mediatico di lunga durata cucito su misura della sua immagine e dei suoi slogan. Una immagine che ha retto anche dopo il declino seguito allo stato di crisi e poi della cessione del marchio ad una nuova compagine societaria, un fondo di investimento inglese, che nel 2011 ha rilanciato (ancora a Zola Predosa) la Cesare Ragazzi Laboratories. Lui, il Cesare Ragazzi nazionale, non ha mai smesso di progettare ulteriori miglioramenti della sua invenzione e soprattutto non ha smesso di amare la musica, che lo vide giovanissimo esponente di una band musicale bazzanese.
Un approccio alla vita descritto dal brano di una canzone di Califano riportata testualmente dalla mamma Marta, e dai figli Simona, Nicola e Alessia in un post e che recita: "Ho una chitarra per amica e con voce malandata canto e suono la mia libertà... se sono triste canto piano se sono in forma canto forte così affronto la mia sorte...Vivo la vita, così alla giornata per quello che dà. Sono un artista e allora mi basta la mia libertà". Concetti ripresi ieri in camera ardente dal figlio Nicola, segnato dallo strazio di un congedo repentino, per un tumore dal decorso fulmineo: "Ancora domenica aveva voluto suonare la sua chitarra e cantare, come poteva...".
Tanti ex dipendenti hanno reso omaggio al loro ‘capo’ come ha fatto via social Alessandra Ropa "ancora incredula della sua scomparsa sono veramente dispiaciuta, la porterò sempre con me con tanto affetto. Oltre a essere un grande capo è stato per me un maestro, nella vita professionale mi ha insegnato tutto". Poi le telefonate, tra le tante, di Gianluca Pagliuca e Andrea Mingardi, che con altri ex del Bologna Fc, erano con lui alla recente anteprima di ’Scusi cosa ha fatto il Bologna?’ Il funerale si celebra oggi alle 10 nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano di Bazzano.