NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Accoltella al petto l’amico. Tenta la fuga in Spagna. Bloccato dalla polizia

Il trentatreenne moldavo arrestato dalla Squadra mobile per tentato omicidio. Aveva ferito un connazionale dopo una lite per un debito di 130 euro.

Accoltella al petto l’amico. Tenta la fuga in Spagna. Bloccato dalla polizia

Accoltella al petto l’amico. Tenta la fuga in Spagna. Bloccato dalla polizia

Si è toccato il petto e ha visto il sangue. E poi è stramazzato a terra. Tre coltellate, una più profonda che ha quasi raggiunto il cuore. Ha rischiato di morire così, dopo una banale lite per strada, un quarantenne moldavo, aggredito da un connazionale la sera dello scorso 25 maggio in via dello Spalto. Una vicenda che rischiava di concludersi con la fuga, verso la Spagna, dell’accoltellatore se non fosse intervenuta con tempestività la Squadra mobile, a ricostruire la dinamica dell’aggressione e arrestare, un paio di giorni prima che partisse, l’uomo.

Facciamo un passo indietro. Sono circa le 22 del 25 maggio e la vittima sta camminando con due amici in via Mazzini, quando incrocia, sulla sua strada, un suo conoscente, anche lui moldavo, con cui vanta un credito, in compagnia di un connazionale di 33 anni. Il quarantanne chiede al conoscente che gli restituisca i 130 euro che gli deve. È a questo punto che nella discussione tra i due si intromette il trentatrenne moldavo, amico del debitore. "Lui non ti deve dare niente – dice al quarantenne – smettila di importunarlo". E alle rimostranze dell’altro, inizia a colpirlo. Più pugni al torace. La vittima fugge, l’aggressione prosegue fino in via dello Spalto. E qui toccandosi il petto ormai privo di forze, il quarantenne si accorge che sta perdendo molto sangue. Che tra un pugno e l’altro ci sono scappate anche tre coltellate. I suoi amici si mettono in mezzo, riescono a bloccare l’aggressore. Che capita la gravità della situazione, fugge via prima dell’arrivo del 118 e della polizia.

La Squadra mobile avvia subito le indagini, partendo dalle conoscenze della vittima, da quel debitore. Vengono ascoltati gli amici, si avviano attività tecniche. E viene così individuato il trentatreenne: un uomo già conosciuto anche dalle forze dell’ordine per la sua irruenza, con precedenti per episodi di lesioni e aggressioni. Non ha un lavoro fisso, fa il bracciante stagionale in un’azienda agricola in zona Borgo Panigale. Qui si rifugia nei giorni successivi all’aggressione, che ha portato la vittima a essere ricoverata al reparto di Rianimazione del Maggiore. Qui si attrezza, facendosi aiutare da un altro amico, per acquistare un biglietto d’autobus per la Spagna. Sarebbe dovuto partire lo scorso weekend: la sera del 31 maggio, i poliziotti della Squadra mobile lo rintracciano in via Lame. È con l’amico con cui si trovava la sera dell’aggressione. Scattano le manette, per tentato omicidio. E il trentatreenne è costretto a modificare i suoi piani di vacanza, dal sole di Valencia alla Dozza.