REDAZIONE BOLOGNA

Accoglienza profughi ucraini a Bologna, appello di Lepore e Zuppi: "Aprite le vostre case"

Domani la marcia della pace, il 13 marzo il pellegrinaggio a San Luca. Le istruzioni con l'email da contattare per accogliere chi scappa dalla guerra. La Regione mette a disposizione 20 posti letto per bambini con leucemia

Bologna 5 marzo 2022 - Un video appello (video) ai bolognesi per aprire le proprie case ai profughi ucraini in arrivo, quello del sindaco Matteo Lepore con il cardinale Matteo Zuppi. "Dobbiamo fare di tutto perché le vittime si sentano protette", le parole dell'arcivescovo. "Dobbiamo fare tutti la nostra parte. Se volete accogliere gli ucraini nelle vostre case scrivete a bolognaperucraina@comune.bologna.it", le parole del sindaco.

Che, con l'assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo, ha messo in piedi la task force comunale Ucraina. Già disponibili le risorse per 300 posti Sai (Sistema accoglienza integrazione), la seconda accoglienza, con già 80 appartamenti Asp disponibili. "Ma il governo deve fare di più. Accelerare sulla macchina dell'accoglienza e aumentare le risorse o il sistema non regge", conclude Lepore.

Lepore e Zuppi: due appuntamenti per pregare per la pace

Intanto domani il sindaco Lepore parteciperà alla 'Marcia per la Pace' in programma a Monte Sole, teatro dell'eccidio nazista tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944. Quella sull'Appennino  bolognese sarà "una passeggiata per chiedere la fine della guerra in Ucraina, che partirà dalla Scuola di Pace di Monte Sole per arrivare al cimitero di Casaglia, dove è sepolto don Giuseppe Dossetti". Sempre domani anche a Sant'Anna di Stazzema, Fossoli, Casa Cervi si terranno iniziative, dando vita a una staffetta per la Pace che durerà tutta la giornata. 

Domenica prossima, invece, il 13 marzo alle ore 16 la Chiesa di Bologna e l’Arcivescovo Matteo Zuppi invitano a pregare per la pace e la fine della guerra con un pellegrinaggio alla Madonna di San Luca. Ritrovo al Meloncello alle ore 15.45 per iniziare alle ore 16.00 la salita al Santuario della Beata Vergine. Sono invitati i fedeli cattolici, greco-cattolici, ortodossi, ucraini, russi e delle altre comunità bolognesi. Al termine, alle ore 19.00, le campane delle chiese dell’Arcidiocesi suoneranno a distesa come invito per tutti alla speranza e all’impegno per la pace.

Bologna e l'emergenza Ucraina, tutte le misure messe in campo

Accogliere i profughi a Bologna, come fare

Da lunedì è operativa la Task force Emergenza Ucraina, un coordinamento politico amministrativo e tecnico gestionale per adottare con tempestività misure di risposta alle richieste di accoglienza. Per chiedere informazioni, offrire aiuto, mettere a disposizione dei profughi una casa vuota o sfitta, o per accoglierli nella propria, bisogna scrivere all'indirizzo email bolognaperucraina@comune.bologna.it. Per dare disponibilità all’accoglienza in famiglia è operativa anche la piattaforma del Progetto Vesta www.progettovesta.com.

Istruzioni per chi proviene dall'Ucraina

Le persone che provengono dall’Ucraina e arrivano a Bologna possono compilare un modulo on-line al link www.comune.bologna.it/ucraina per chiedere ospitalità o informare il Comune del proprio arrivo. Se viene richiesta ospitalità le persone saranno ricontattate per avere informazioni e accedere alla rete dei servizi di accoglienza.

Per il Comune di Bologna, le necessità che emergono dalle situazioni rappresentate sono gestite dal Servizio Protezioni Internazionali di Asp Città di Bologna, anche con il sostegno di beni messi a disposizione dagli empori solidali di Case Zanardi.

Le misure della rete di accoglienza

Per quanto riguarda la rete di accoglienza, il decreto legge del 28 febbraio prevede a livello nazionale un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS) e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI).

È stato inoltre disposto che i posti attualmente destinati ai profughi dell'Afghanistan possano essere impiegati anche per chi proviene dall'Ucraina. Per il sistema di accoglienza diffusa che fa capo ai Comuni e per Bologna al SAI metropolitano (a cui aderiscono 41 comuni a cui si affianca Imola con un proprio progetto SAI) questo significa la disponibilità attuale di 300 posti.

Per il sistema SAI si stanno ricercando gli alloggi e sono arrivate disponibilità tramite i gestori, ma anche attraverso la mail bolognaperucraina@comune.bologna.it. I proprietari di casa che si dichiarano disponibili sono immediatamente contattati dal Servizio Protezioni Internazionali del Comune, per definire l’accoglienza e il riconoscimento di un affitto, sostenuto dal programma nazionale di accoglienza. Il progetto prevede oltre all’accoglienza servizi di supporto legale, di mediazione linguistica, di orientamento e supporto. Questi servizi sono garantiti anche a chi accoglie in famiglia nell’ambito del progetto Vesta. A Bologna sono già allestibili almeno 80 dei 300 posti riconosciuti dal Ministero.

Emilia Romagna, a disposizione 20 posti letto per bambini con leucemie

Da Piacenza a Rimini non si ferma la solidarietà per accogliere e farsi carico delle esigenze dei profughi in fuga dall’Ucraina. E gli esempi cominciano ad essere tanti. In questo caso si tratta di garantire assistenza sanitaria alle bambine e ai bambine affetti da malattie tumorali del sistema emopoietico, come le leucemie, i linfomi, i linfosarcomi, i reticolosarcomi.

Il sistema sanitario regionale dell’Emilia-Romagna mette a disposizione 20 posti letto (più eventualmente altri cinque di Day hospital) nei reparti di oncoematologia pediatrica delle strutture ospedaliere regionali, su proposta della Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica (Aieop, costituita principalmente da pediatri, ma anche ematologi, oncologi, chirurghi, biologi, infermieri, psicologi) e della Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica (Ageop).

La rete di aiuto conta cinque posti presso il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, cinque presso l’azienda ospedaliera di Parma supportata da Reggio Emilia, cinque in quella di Modena, due a Ferrara e tre a Rimini.  

Tutti gli ospedali coinvolti nel Piano sono in grado di gestire casi anche di rilevante complessità, coordinandosi con il Policlinico bolognese nel caso di necessità di trapianti o trattamenti sanitari di particolare complessità.

“Questo è il momento di mettere in campo tutte le risorse necessarie per affrontare questa drammatica emergenza - sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -Perché farci carico delle bambine e dei bambini bisognosi di cure che arrivano qui, è per noi un’assoluta priorità. Ringrazio ancora una volta le aziende ospedaliere regionali, Aieop, Ageop, e tutto il mondo associativo che lavora a stretto contatto con la popolazione ucraina per la tempestività con cui hanno organizzato questa preziosa rete di aiuto” .

Sanità, cosa si sta facendo per i profughi ucraini

Nel frattempo, il sistema ospedaliero regionale è pronto ed in grado di offrire la massima disponibilità ad accogliere chi arrivasse, bisognoso di cure e ricoveri, in strutture specializzate.

La Cabina di regia regionale ha previsto inoltre il monitoraggio in tempo reale dell’arrivo dei profughi in modo da avere un quadro completo dei numeri e garantire la tutela sanitaria dal virus Covid-19 tramite screening e tamponi.

Inoltre, verrà garantita la possibilità di vaccinarsi contro il Coronavirus nelle strutture della Regione. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria su aspetti di primaria importanza, nei prossimi giorni sarà emanata un’ulteriore specifica ordinanza in modo da garantire una buona gestione di eventuali criticità.