Bologna, 28 ottobre 2023 – "Vedrai, avremo una vita migliore in Italia". Aveva usato queste parole per convincere il figlio, appena quindicenne, a lasciare l’Albania, la casa e gli affetti, e seguirlo in Italia. Ma una volta arrivati a Bologna, lo ha abbandonato al suo destino.
Solo. Senza sapere la lingua. Senza soldi. Senza un’idea di dove andare. Ancora una volta, sono stati i carabinieri della stazione Navile a trovare un lieto fine a una storia tristissima di emarginazione e abbandono. Il ragazzino, infatti, dopo aver trascorso una notte al freddo in un parco cittadino, è arrivato alla caserma di via Cipriani e ha chiesto aiuto.
Per farsi capire dai militari, ha usato l’applicazione di Google traslate. E alla fine è riuscito a raccontare la sua personale odissea: assieme al padre, un quarantaseienne, era sbarcato lo scorso 19 ottobre all’aeroporto di Malpensa. I due avevano peregrinato assieme fino a Bologna, dove il genitore, senza troppi giri di parole, aveva infine detto al figlio che, avendo finito i soldi, se ne doveva andare. "Tanto qui avrai una vita migliore", aveva ribadito. E lo aveva lasciato da solo in una città sconosciuta.
Stando a quanto poi ricostruito dai carabinieri, l’uomo si era diretto verso Bari, dove si era poi imbarcato su un traghetto per tornare a casa, in Albania. I militari, accertato il racconto del ragazzino, hanno denunciato il padre per abbandono di minore.
Il quindicenne, invece, è stato subito affidato al Pris, che gli ha trovato casa in una comunità per minori. Prima di lasciare la caserma, il ragazzino ha abbracciato e ringraziato i carabinieri.
In poche settimane, si tratta già del terzo minorenne non accompagnato, senza un posto dove stare, che viene aiutato dai militari della Navile.