GIANNI
Cronaca

A naso, tantissima roba

Gennasi COSMOPROF Grandi numeri alla 56° edizione della prestigiosa rassegna mondiale della cosmesi: ben 250mila operatori provenienti da centocinquanta...

Gennasi

COSMOPROF

Grandi numeri alla 56° edizione della prestigiosa rassegna mondiale della cosmesi: ben 250mila operatori provenienti da centocinquanta Paesi, più di tremila aziende espositrici, che profumo, che bellezza, che fatturato. E pazienza se, nel classico rovescio della medaglia, la manifestazione ha messo in ginocchio per quattro giorni il già collassato traffico cittadino di questi tempi e consegnato alle forze dell’ordine 150mila prodotti inidonei e pericolosi, ventuno lavoratori in nero, truffatori, bagarini, borseggiatori, nani e ballerine. A naso, tantissima roba.

NONNO CHI?

A novant’anni suonati e con la fedina penale immacolata, un bolognese lavorava come corriere nella banda internazionale sgominata dalla polizia che importava la droga dall’Olanda nel nostro Paese. Il vecchio e il male.

BELI NE

Nella ennesima sconfitta della Virtus a Trieste, il capitano Marco Belinelli (che martedì ha compiuto 39 anni: auguri!), pur perfettamente abile e arruolato, è rimasto seduto tutti i quaranta minuti per decisione dell’allenatore Ivanovic. Mah. Cari amanti delle V nere, restiamo sospesi tra il Dusko e il brusco.

IL RIMPIANTO

Ha provocato esecrabili ma umani brividi di piacere nella comunità rossoblù la fin troppo precipitosa rimozione dell’ex adorato Thiago Motta dalla panchina della Juve. Però che peccato non potergli tributare la standing ovation, come avrebbe pienamente meritato, il prossimo 4 maggio al Dall’Ara…

IL TIFOSO

Il Bologna è una fede, anzi una condanna. Chiedere per credere al quarantatreenne polacco che, incurante di un mandato di arresto europeo per guida in stato di ebbrezza, è sbarcato sotto le Due Torri alla vigilia della gara con la Lazio. Regolarmente registrato in un albergo, è stato catturato dai carabinieri e trasferito alla Dozza. Dove ha trascorso una notte prima di venire scarcerato, in attesa dell’estradizione, e di andare allo stadio (5-0). Quel tizio non sarà un’Aquila, ma stavolta se l’è divorata.