Bologna, 28 maggio 2012 -  Lo Sterlino non può e non deve chiudere. E’ il grido lanciato dalla città di Bologna, che il nostro giornale sottoscrive. Un grido d’allarme che arriva anche via satellite, qualche secondo dopo la conquista della medaglia d’oro da parte della staffetta italiana 4x100 mista. Sono sei, complessivamente, le medaglie conquistate dagli azzurri-bolognesi. Con quella d’oro nella staffetta di Mirco Di Tora ci sono l’argento di Marco Orsi, i tre di Arianna Barbieri e un altro secondo posto per Di Tora.

 

E’ PROPRIO Di Tora, in diretta tv, a lanciare l’allarme da Debrecen, dove si sono consumati gli Europei: «Mi dicono che il primo giugno lo Sterlino potrebbe chiudere. Sarebbe un danno enorme per chi, come me, sta preparando le Olimpiadi. Penso agli amici Orsi, Martina Grimaldi, Barbieri. Ci alleniamo allo Sterlino: se chiude, come sembra, dove andremo?».

 

Lo Sterlino non può e non deve chiudere. Ma qual è il problema? Il Cus Bologna, nei mesi scorsi, ha manifestato una proposta irrinunciabile d’acquisto a Coni Servizi, versando una caparra di 330mila euro.
«Il nodo — spiega Francesco Franceschetti, presidente del Cus — è legato a un documento che dobbiamo presentare al Credito Sportivo per l’accensione del mutuo. Una parte del mutuo sarà garantito dall’ipoteca del bene. Un’altra dai contributi che il Comune dovrà riconoscere al Cus per l’acquisto di 900 corsie d’acqua».

 

LA DELIBERA, per una spesa di 490mila euro annui, è già stata firmata. Il Cus chiede il riconoscimento di un periodo di 13 anni. «Il passaggio di proprietà — sottolinea Luca Rizzo Nervo, assessore allo Sport del Comune — deve avvenire tra due soggetti privati, tra Coni e Cus. Il problema della durata è legato ad alcune situazioni che non possono essere sottovalutate. La cifra, per esempio, potrebbe essere rivista in funzione della presenza, da qui a tredici anni, di altre strutture o spazi d’acqua». Il pensiero corre alla piscina coperta dello stadio Dall’Ara, chiusa da una decina d’anni.
«Resto ottimista — insiste Rizzo Nervo — perché in tutti questi mesi abbiamo lavorato perché la piscina non chiudesse, perché la città non dovesse rinunciare a uno spazio importante. Un’ulteriore delibera sarà pronta lunedì (oggi, per chi legge, ndr). Mi sono attivato con Coni Servizi perché metta il Cus nelle migliori condizioni possibili».

 

LO STERLINO non deve chiudere anche per non complicare la preparazione di chi, a 50 giorni dai Giochi, sta facendo il massimo per farsi trovare pronto. «Mercoledì — dice Franceschetti — ci sarà una riunione nella sede della Fin regionale per affrontare la questione. Ci saranno tempi tecnici per il passaggio di consegne. Lo Sterlino dovrebbe chiudere per 7-8 giorni, riaprendo il 9 giugno. Ma stiamo operando perché l’attività dei nazionali azzurri non ne risenta. Sono e resto ottimista. Se il Cus non avesse raccolto il grido d’allarme in inverno, lo Sterlino avrebbe chiuso».
 

Alessandro Gallo