
La torre degli Asinelli, simbolo di Bologna, svetta tra i tetti della città
Bologna, 8 maggio 2023 – “Veduta splendida! A nord si scorgono i colli di Padova, quindi le Alpi svizzere, tirolesi e friulane… A oriente, una pianura uniforme fino all’Adriatico, visibile al sorgere del sole. Verso sud, i primi colli dell’Appennino… popolati di chiese, di palazzi e di ville". Siamo a Bologna e qualcuno è capace di vedere tutte queste meraviglie geografiche. Ma chi è e soprattutto, dov’è? Scriveva questo Wolfgang Goethe dopo aver guardato il davanti a sé, dall’alto della nostra torre Asinelli. È chiaro che la sua immaginazione fosse sublime e che si spingesse dove desiderasse portarla, lasciando ai posteri quel particolare modo di vedere con gli occhi poetici. Del resto dopo 498 gradini, è possibile che si abbiano delle visioni, ma certamente salire su una torre e trovarsi davanti il cielo a un dito di distanza, per così dire, doveva essere allora, come oggi, un’esperienza unica.
Eccoci nella trama del podcast odierno de Il Resto di Bologna, dedicato a cinque curiosità sulla Torre Asinelli. Basta cliccare qui per ascoltarlo, oppure collegarsi a Spotify.
I segreti della Torre
Il viaggio è costellato di leggende, di storie vere, di superstizioni e di primati. La prima curiosità riguarda proprio la carta d’identità della Torre, alta 97 metri e 20 centimetri e costruita tra il 1109 e 1119. Chiamata l’Anèla in dialetto bolognese, l’Asinelli è la torre medievale originale più alta d’Italia e la pendente più alta del mondo col suo 1,3 di inclinazione. Punto numero due in cui si parla di chi la costruì, tra verità e mito. Una leggenda narra che la torre fu costruita per iniziativa di un giovane che di mestiere trasportava sabbia e ghiaia con i suoi asinelli (da qui il nome della famiglia) e che, innamorandosi di una ragazza ricca di famiglia, ricevette dal padre una sfida: gliel’avrebbe data in sposa se avesse portato in dote la torre più alta della città. Così lui la costruì. Però è facile smontare la storia, perché la torre divenne degli Asinelli dopo la sua costruzione per volere imperiale rappresentato in città da Matilde di Canossa. La terza peculiarità racconta della Rocchetta dell’Asinelli, che nel complesso della torre segna la base e l’avvolge romanticamente come un tutù: la sua storia è lunga, ha inizio nel 1353, quando durante la dominazione dei Visconti l’Asinelli venne trasformata in fortilizio e alla base venne costruita una struttura in legno. Il quarto punto parla della superstizione e della sfortuna che salire sulla torre può portare a chi si deve laureare e la quinta curiosità racconta di cannoni e fulmini, poiché l’Asinelli è riuscita a sopravvivere intatta nel corso dei secoli, nonostante sia stata colpita da fulmini e palle di cannone.