ALICE PAVAROTTI
Cosa Fare

Una mostra immersiva

“A volte basta una canzone. Lucio Dalla Canzoni in mostra” del pittore, urban e sound artist Kotè (foto Schicchi)

Undici canzoni di Lucio Dalla trasformate in undici grandi tele. Il pittore e urban artist Kotè (Antonio Cotecchia) rende omaggio al celebre cantautore bolognese con la mostra “A volte basta una canzone. Lucio Dalla Canzoni in mostra”, aperta al pubblico da domenica 2 marzo negli spazi dell'Archivio di Stato di piazza dei Celestini. Un viaggio pittorico e sonoro che si ispira alla visione del mondo di Dalla, reinterpretandola attraverso il linguaggio artistico contemporaneo.

“Ho esplorato il contemporaneo di Dalla e l’ho intrecciato con il mio. In ogni tela ho affrontato un tema della mia epoca, mettendolo in dialogo con il suo mondo - spiega lo stesso Kotè  -. Mi sono lasciato ispirare dalle sue canzoni per raccontare la realtà di oggi: ho parlato di guerra attraverso Henna, di discriminazione con Cromatica, di violenza domestica con Chissà se lo sai, una dolcissima poesia scritta con Ron, che ho messo in contrasto con scene di conflitti familiari. Con Le rondini ho lavorato sul tema della ricerca di sé, contrapponendo l’infanzia alla consapevolezza dell’età adulta, mentre ho riportato Futura nel mio contemporaneo, intrecciandola con alcuni estratti di un discorso di Zuckerberg, per raccontare la realtà virtuale che sempre più ragazzi scelgono al posto della vita reale, e molto altro ancora”, conclude Kotè.

Ogni dipinto è accompagnato da una traccia musicale che i visitatori potranno ascoltare tramite cuffie o auricolari personali, semplicemente inquadrando un QR code con il proprio smartphone.
“Questo permette un’esperienza immersiva, non solo visiva ma anche sonora. Ho lavorato con effetti 8D, separando la voce di Dalla dalla musica e ricomponendola con suoni ed elementi mashup, per creare un racconto che sia anche auditivo”, afferma l’artista.

La sala espositiva delle tele “da ascoltare” è preceduta da una prima sezione in cui sono esposti fotografie e materiali provenienti dalla casa di Lucio Dalla, e da una suggestiva installazione audio-visiva in cui sarà la voce di Dalla stessa ad accogliere il visitatore e introdurlo ai lavori di Kotè.