Bologna, 20 agosto 2024 – Un settembre di grandi mostre si preannuncia a Bologna. A cominciare da quella che porterà per la prima volta in città l’artista cinese Ai Weiwei con l’esibizione Who AM I, dal 21 settembre.
E ciò accadrà in uno dei musei più dibattuti di questo 2024, ovvero quel Palazzo Fava parte del polo Genus Bononiae di Fondazione Carisbo, la cui gestione (assieme alle altre sedi del circuito museale), dalla scorsa primavera – e dopo un bando che ha tenuto la città sulle spine per la curiosità –, è nelle mani di Opera Laboratori, società fiorentina specializzata in gestione museale, marketing territoriale, produzione di mostre ed eventi che sotto le Due Torri è già alla guida del bookshop del Mambo.
Dall’ultima mostra targata Genus sull’Ottocento nelle Collezioni della Fondazione andata in scena fino al 30 giugno scorso ne palazzo delle Esposizioni alla mostra di uno dei più grandi artisti viventi, il dissidente e provocatorio Ai Weiwei, è certamente un bel salto, anche se di arte contemporanea in via Manzoni ne è passata, si pensi alle grandi installazioni del cinese Zhang Dali nel 2018, ad esempio. Ma è un bel segnale che si ricominci a scrivere la storia di un museo caro alla città, con una grande mostra. Tutti gli occhi, quindi, puntati sull’attivista, designer e architetto Ai Weiwei, nato a Pechino nel 1959, che per la sua opposizione al regime cinese è stato recluso per 81 giorni, dal 2 aprile al 22 giugno 2011. Non ci sono, per il momento, molte informazioni sul progetto che arriverà, se non l’immagine del manifesto giallo con foto di Ai Weiwei in bianco e nero che già circolano.
Da via Manzoni a via dell’Archiginnasio, dove c’è il museo civico Archeologico, la passeggiata è breve– solo 550 metri – e le porte della nuova grande mostra aprono già il 12 settembre, dando il benvenuto a Martin Parr e il suo progetto Short & Sweet, con 60 fotografie selezionate dall’autore insieme all’installazione Common Sense composta da 250 scatti e un’intervista inedita, per ripercorrere la sua carriera.
Inaugura invece il 21 settembre a Palazzo Albergati anche Antonio Ligabue. La grande mostra, la prima rassegna pubblica a Bologna prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Francesco Negri e Francesca Villanti, dell’artista dalla vita tormentata e dallo stile pittorico unico e speciale, con cento opere tra oli, sculture e disegni.
Tra i progetti in arrivo, tornano poi, dal 12 al 15 settembre, i PhMuseum Days allo spazio Bianco di Dumbo, coinvolgendo i fotografi internazionali invitati sul tema Closer, per parlare di un’epoca in cui non è possibile immaginare alcun distacco oggettivo tra noi e la realtà.