GIAN ALDO TRAVERSI
Cosa Fare

Bologna, Nicoletta della Corte al Bravo Caffè tra 'chic, charme e il jazz'

Appuntamento martedì 22 gennaio alle 22 con Teo Ciavarella in trio e Checco Coniglio guest, aspettando l'estate e il progetto Truffaut

Nicoletta Della Corte è nata a Bologna e vive a Roma. Stasera alle 22 al Bravo Caffè con ‘Jazz e Songs’ accompagnata da Teo Ciavarella al piano

Bologna, 22 gennaio 2019 - Da Un’allegra fin de siècle cantata e raccontata per Lina Wertmüller all’esplorazione dell’intimo di Truffaut: destinazione genio di un’attrice che si scopre cantante, sedotta dalla fantasia di Paolo Conte, con riferimenti vividi attorno a cui continua a elaborare progetti. Come Jazz e Songs, che Nicoletta Della Corte sfoglia stasera dalle 22 al Bravo Caffè. Con Teo Ciavarella in trio e Checco Coniglio guest.

Cosa le trasmettono le luci della ribalta?

«La voglia del palco l’ho avuta fin da piccola nella mia Bologna: dopo l’Antoniano ho traslocato a Roma. Facendo un po’di cinema e molto teatro, come Jack lo squartatore con Haber. Quindi incrociai il regista Marco Mattolini. Mentre A.A.A. cercasi uomo su Fox Life fu un candid reality che mescolava imprevedibilità e inconsapevolezza».

Sul leggio stasera...

«Il repertorio è fatto di ballade (Gershwin, Porter, Trenet), Paolo Conte (Sotto le stelle del jazz e Le chic et le charme che dà il titolo all’ album) e poesie di Prévert, De Filippo e Byron. Con una dedica a Léonard Cohen: Dance me to the end of the world.

La conferma della prima passione.

«Che è senza dubbio il canto. Incontrai Lilli Greco, signore della musica leggera italiana, a casa del regista Mattolini e gli chiesi se intendesse sentirmi cantare. ‘Perché no?’, fu la risposta. È stato per quindici anni l’uomo più importante della mia vita. Fino a quando ci lasciò, nel 2012».

Una canzone gliel’avrà dedicata.

«Un inedito, Never and Ever, non in scaletta. La musica m’arrivò quando vidi Anna Karenina».

Quando ha tenuto il primo concerto?

«Nel 2008 Le chic et le charme, al Parco della Musica, al Blue Note e qui al Comunale. A Lilli come pianista subentrò Teo Ciavarella, che conobbi nel 2014. L’esordio fu con So in love».

Altro progetto rilevante in arrivo è ‘Effetto Truffaut’.

«È uno spettacolo multimediale che recito e canto, scritto da me e da Valerio Ruiz, in cui incontreremo un uomo che sapeva amare, appunto, François. Sul palco nel ruolo di una donna che sceglie di isolarsi nel suo mondo fatto di cinema, libri e revéries. Unica spettatrice sulla scena con Teo Ciavarella in trio più Valentino Corvino al violino. L’appuntamento è per quest’estate».

La sua frase del cuore.

«Quello che disse Stevie Wonder quando morì Aretha Franklin: rimettiamo l’amore al centro del mondo».