BENEDETTA CUCCI
Cosa Fare

Bologna: viaggio nel Mercato di Mezzo tra storia, architettura e curiosità

Il nostro podcast porta gli ascoltatori in una ‘passeggiata’ attraverso uno dei luoghi simbolo della città Dalle trabacche alle bancarelle: com’è nata la prima piazza del commercio coperta sotto le Torri

Amministrato dal 1945 in poi dagli Spedali, dal Comune, e  in seguito dall’Ausl, il Mercato di Mezzo tra via Clavature e Pescherie Vecchie, chiude nel 2008 e riapre dopo sei anni, ristrutturato da Coop Adriatica.

Amministrato dal 1945 in poi dagli Spedali, dal Comune, e in seguito dall’Ausl, il Mercato di Mezzo tra via Clavature e Pescherie Vecchie, chiude nel 2008 e riapre dopo sei anni, ristrutturato da Coop Adriatica.

Bologna, 19 ottobre 2023 – ‘Il Resto di Bologna’, il nostro podcast ascoltabile online, oggi propone una passeggiata audio attraverso quello che fu il primo Mercato Coperto di Bologna, dopo l’Unità d’Italia e ancor prima, fin dal Medioevo, sinonimo di un intero quartiere dedicato allo scambio, all’incontro e al commercio nel centro città.

Di qui sono passate tutte quelle materie prime, i sapori e le persone che hanno forgiato uno dei ricettari italiani più celebri del mondo: quello della cucina bolognese. E se questo è accaduto, testimoniato dalla storia, dall’arte, dagli scritti, dai cambiamenti architettonici ed edilizi, allora possiamo immaginare una passeggiata, come in un quadro di Arnaldo Gentili, artista del Novecento, che ne ‘Il foro dei mercanti’ raffigura una fantasia pittorica: immagina sullo sfondo di edifici reali, la vita del mercato tra ‘600 e ’700.

In lontananza si vede la loggia dei Mercanti, che esisteva fin dal 1382, e che in antichità era la sede dell’Universitas mercatorum (Foro dei mercanti) e di alcune corporazioni, per poi essere modificata nel 1484 su commissione di Giovanni II Bentivoglio e divenire oggetto di un importante restauro in stile neogotico nel 1837.

In questa vastità di mercato, aiutata dal patrimonio artistico dell’epoca, possiamo anche immaginare di passare a Porta Ravegnana vicino alle trabacche, ovvero le strutture in legno che i drappieri usavano per vendere le lane, tramandate visivamente attraverso una miniatura di un anonimo bolognese del 1411.

È difficile stabilire quando il mercato di Porta Ravegnana – scrive Francesca Pucci Donati – abbia assunto funzioni pubbliche con relativi dazi e gabelle, certamente la costruzione delle Torri Asinelli e Garisenda dinnanzi a Porta Ravegnana, al di là del torrente Aposa (che ancora oggi scorre lungo l’attuale via Oberdan) assieme al mercato che si svolgeva lì nei pressi, crearono nel XII secolo, uno spazio determinante per la città. Qualche secolo e tutto questo sarebbe stato spazzato via.

Nel periodo che segue l’Unità d’Italia, per questioni di igiene, decoro e funzionalità, la zona subisce un rinnovamento, per primo il Mercato stesso, che viene trasformato nel primo mercato coperto.

Nel 1910 inizia lo sventramento del Mercato di Mezzo.

Con l’arrivo della Seconda guerra mondiale l’immobile fu trasformato in parte nel cinema Ambasciatori, e solo una fetta più piccola fu destinata alla vendita di prodotti. Amministrato dal 1945 in poi dagli Spedali, dal Comune, e in seguito dall’Ausl, il Mercato di Mezzo tra via Clavature e Pescherie Vecchie, chiude nel 2008 e riapre dopo sei anni, ristrutturato da Coop Adriatica.

Se vuoi iscriverti al canale WhatsApp del Carlino clicca qui