
Marilyn Monroe
Bologna, 25 febbraio 2019 - Doppio vernissage fotografico, con 'Dennis Hopper, Photography' e 'Marilyn Monroe & The Misfits', per la galleria Ono arte contemporanea giovedì 28, alle 18.30, in via Santa Margherita, 10 (per info: www.onoarte.com). Mostre aperte fino al 28 aprile.
I 30 scatti di Dennis Hopper, Photography, realizzata in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti, ripercorre il lavoro fotografico di uno degli attori più amati e controversi della storia del cinema. Dennis Hopper è stato uno dei simboli della cultura hippie e della controcultura americana, oltre ad essere artista prolifico e poliedrico. Hopper esordisce con James Dean in Gioventù bruciata, ma è con Easy Rider, di cui è stato anche regista, che diventa icona mondiale della ribellione giovanile.

Già negli anni 60, con una macchina fotografica ricevuta in regalo dalla prima moglie, Hopper inizia a scattare foto a persone e a paesaggi, come quelle di Taos, New Mexico, il luogo dove Hopper si stabilisce dopo Easy Rider e dove riposano le sue spoglie. Peculiarità di Hopper era di usare anche macchine molto economiche e di sviluppare le pellicole con gli strumenti non professionali che si trovavano nei drugstore dove spesso si fermava quando era on the road, magari di passaggio per arrivare in Kansas dove era nato. Le fotografie di Hopper raccontano la sua America nel tentativo di catturare i cambiamenti socio-culturali di un paese di frontiera mostrandoci paesaggi e personaggi come in un film mai girato.
Marilyn Monroe & The Misfits ricorda come fu tradotto in italiano Gli spostati, il film diretto di John Houston uscito in Italia nel 1961. E lo fa attraverso le immagini (15) e la memoria di Ernst Haas, fotografo di scena accreditato sia il del dietro le quinte del film.
In The Misfits, John Houston dirige un cast composto da Clark Gable, Montgomery Cliff e Marilyn Monroe. A tessere le fila, lo scrittore Arthur Miller che scrive la sceneggiatura e la regala alla moglie, Marily Monroe, nel 1960 per San Valentino. Quando iniziano le riprese i due sono in realtà oramai vicini al divorzio che verrà firmato nel novembre del 1960.
La sceneggiatura, scritta da Miller per la moglie, narra di una donna ingenua e insicura che, da poco separatasi dal marito, conosce due uomini, Clark Gable e Montgomery Cliff con i quali stringe amicizia. Marilyn in quel periodo aveva avuto già alcuni ricoveri e frequentava uno psichiatra di Los Angeles che aveva notato l’eccessivo utilizzo di psicofarmaci da parte dell’attrice.
Durante le riprese nel deserto del Nevada, Marilyn arrivava sul set con ritardi eccessivi costringendo gli altri attori ad attese snervanti. Clark Gable morì pochi giorni dopo la fine delle riprese e la moglie attribuì il decesso del marito, già malato di cuore, proprio a questo. Pur non essendo stato un successo commerciale è diventato un instant classic del cinema mondiale. Arthur Miller lo definì invece il punto più basso della sua carriera. Con il compenso del film acquistò un ranch nel quale sarebbe poi morto nel 2005. Straordinarie le scene con i cavalli selvaggi fotografate da Ernst Haas.