Bologna, 12 ottobre 2018 - Laura c’è. la Pausini sbarca all’Unipol Arena di Casalecchio (stasera ancora biglietti, domani già sold out) per dimostrare che è ancora lei la numero uno dei palasport.
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E se un mese fa lo speciale sulla sua eroica presa del Circo Massimo s’era dovuto accontentare di un 8,8% di share su Canale 5 – si batteva contro Alberto Angela su Rai1 a spasso tra gli scavi della città pietrificata e le schiacciate a rete su Rai2 dal volley azzurro –, ci pensa il popolo degli strani amori a ribadire che per l’eroina dei Due Mondi il palco è un’altra cosa. La risposta appunto arriva oggi e domani a Casalecchio con la cascata di hit, i fuochi d’artificio di questo World Tour 2018, incubato a Jesolo, messo in vetrina al Circo Massimo, e portato al debutto a Miami tre mesi fa.
Dopo aver confessato la tentazione di andarsene dall’Italia «perché arrivano giorni nei quali ti senti più fragile, dove ti senti insicuro e ti sembra di non poter sopportare più», infatti, l’ugola di Solarolo riscopre il caldo abbraccio di quel fans che con la loro passione continuano (provvidenzialmente) a tenerla con tutti e due i piedi di qua dall’Atlantico.
Affiancata da una band alle dipendenze della dolce metà Paolo Carta, chitarra, Laura spinge sui suoi registri prodigiosi col supporto di cinque coristi (Gianluigi Fazio, Monica Hill, Roberta Granà, David Blank e Claudia D’Ulisse) che legittimano fino in fondo la loro dose di consensi, passando da cose relativamente recenti come Frasi a metà o E.STA.A.TE ad evergreen tipo Primavera in anticipo (It Is My Song), Benedetta passione, Le cose che vivi preferibilmente unite dal filo rosso del medley.
Il resto lo fanno maxischermi, ballerini, giocolieri ed effetti speciali su un palco molto, molto, televisivo, perché è quello del piccolo schermo il popolo a cui Laura parla, con una voce e una carica capaci di renderla sempre più forte. Oggi la donna della solitudine vende globalmente quello che cinque anni fa vendeva solo in Italia, circa 300 mila copie. E questo, a fronte di una carriera da 70 milioni di dischi, dice che molto è cambiato; per il mondo della musica e per lei. Come dimostrano i numeri di questo tour, i concerti vanno benone, quindi è il prodotto-disco a languire. Per fronteggiare il calo sui mercati esteri di Inedito (che da noi, invece, è stato un successo da sei platini) Laura si giocò la carta del best e quella della raccolta di canti natalizi. Non è dato di sapere cos’abbia ora in serbo la discografia per alleggerire i bilanci di Fatti sentire, arrivato frattanto oltre il disco di platino.
Magari un nuovo album dal vivo, chissà. Sì perché il concerto della Pausini è una raccolta di canzoni tatuate sul cuore dei fans. E lì rimane per gli oltre duecentomila fans che si sono messi in tasca un biglietto per questo ennesimo tour italiano.