CLAUDIO CUMANI
Cosa Fare

Bologna, incontri online sui classici. Dionigi: "È ora di fare 'Giustizia'"

Il nuovo ciclo sul web de ’La permanenza del classico’ da giovedì. Tra i protagonisti Marta Cartabia

L’immagine della Giustizia. Questo il tema del nuovo ciclo ideato da Ivano Dionigi

Bologna, 30 marzo 2021 - Perché i classici? Perché danno del tu alla vita e parlano di noi. "Ho risposto così – racconta Ivano Dionigi , latinista illustre ed ex rettore – l’altro giorno alla domanda di uno studente durante una lezione online". Ed è proprio questo il concetto che dal 2002 ad oggi hanno condiviso almeno 140mila persone, quelle che hanno invaso l’aula magna di Santa Lucia il giovedì sera nel corso dei 72 incontri programmati dal Centro studi La permanenza del classico diretto appunto da Dionigi. Forse perché, come diceva Sant’Agostino, "i moderni blaterano ma sono muti".

L’anno scorso l’appuntamento fu sostituito, a causa della pandemia, da un ciclo di brevi video (titolo Parole per noi ) in onda in aprile attorno a mezzogiorno nel corso delle quali si ragionava su malattia, solitudine, vecchiaia e speranza con la presenza di interpreti d’eccezione quali Toni Servillo o Sonia Bergamasco.

Quest’anno il progetto si è fatto più ambizioso. Da giovedì a martedì 6 aprile (con pausa sabato e domenica pasquali) arrivano in versione online gratuita i quattro appuntamenti previsti nella primavera 2020 e ovviamente rinviati. Si tratta di una serie di filmati girati e montati nei mesi scorsi (ognuno della durata di 52 minuti e in onda sui canali web e social dell’università) che rieditano il modello consueto: alla lezione di un docente si accompagna la lettura di testi significativi da parte di uno o più attori.

La novità in questo caso è che le conversazioni e le performance sono state registrate in ambienti particolari e suggestivi. Parliamo dell’edizione numero 19 (quella del ventennale si dovrebbe tenere, Covid permettendo, in presenza a giugno in una sede prestigiosa come il teatro Comunale su un argomento ancora segreto) e il tema è racchiuso in una parola emblematica: giustizia.

Comincia giovedì (già in mattinata) il filosofo Massimo Cacciari nella storica cornice del Palazzo Pubblico di Siena di fronte all’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti accompagnato dalle letture di Elisabetta Pozzi riprese nel complesso della Pilotta di Parma. Il giorno dopo (a partire però dalle 18) Marta Cartabia sarà affiancata da Elena Bucci e Marco Sgrosso mentre il lunedì di Pasqua le riflessioni di Maurizio Maggiani verranno accompagnate dalla voce di Ermanna Montanari . Si finisce il 6 aprile (sempre alle 18) con lo stesso Dionigi attento a interrogarsi sul difficile rapporto fra giustizia e potere, a partire da alcuni fra i più significativi brani della letteratura greca e romana: da Esiodo a Platone fino alle meditazioni di Cicerone messe in dialogo provocatoriamente con il Manualetto di campagna elettorale attribuito al fratello Quinto. Interpreteranno i testi Enzo Vetrano e Stefano Randisi nell’aula magna di Santa Lucia.  

I greci smettono dopo Omero di rappresentare la Giustizia come una divinità, i romani elaborano il diritto, i cristiani parlano di fratellanza...E oggi? Spiega Dionigi: "Quello della giustizia è un tema esploso in questi mesi in maniera drammatica. Il distanziamento sociale, e non parlo del metro di lontananza, è drammaticamente reale. Quando la pandemia finirà raccoglieremo cocci psicologici e economici impensabili. In questo Paese a piramide solo alcuni lavoratori staranno meglio di altri. Giustizia, nel lessico politico, vuol dire equilibrio sociale".  

Dai bagni di folla di Santa Lucia allo schermo di un computer: cosa cambia? "Per noi è importante mantenere una condivisione. Certo la riflessione da comune si fa individuale ma il dialogo in qualche modo continua".