Bologna, 1 febbraio 2024 – Il salone delle udienze di papa Gregorio XIII è stato ’invaso’ da tredici cavalli neri e due alte figure di Guerrieri accolgono i visitatori all’ingresso della loggia coperta di Palazzo Boncompagni, che ospita anche la suggestiva installazione dei sette personaggi-ideogrammi di Respiro e un grande elmo di bronzo.
L’itinerario prosegue nelle sale interne con dipinti, tra cui una nuova serie di sei Madonne nere e un grande dipinto che conclude il percorso. Mimmo Paladino è arrivato in città e da oggi un percorso attraverso una ventina di sue imponenti opere, pitture e sculture, trova casa a Palazzo Boncompagni, una delle destinazioni di Art City. ’Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa’ è la mostra che vede il grande artista interagire col prestigioso palazzo del Cinquecento che fu la dimora del papa e che segna il suo ritorno in città con un’esposizione, dopo tanti anni.
Artefice di questo ’miracolo’ è Silvia Evangelisti, e, come spiega lo stesso artista "ho colto questo suo folle input, ho ricevuto una grande documentazione sul palazzo, e poi visitando le sale mi è sembrato di una potenza unica, perché quel contrasto che cercavo con il luogo, c’è stato".
E aggiunge: "Non ho realizzato delle opere appositamente per la mostra, ma ho trovato opere giuste per un rapporto con lo spazio, con la scala elicoidale del Vignola, coi cavalli e insomma, se non ci si trova davanti a una scatola bianca o a un luogo progettato da un architetto dove è l’opera che ne acquista, allora si compie un vero dare e avere, una reinvenzione del lavoro e questo è il divertimento".
Nella rassegna la presenza dei cavalli ("chi meglio di un cavallo imbizzarrito può uscire da questa grande nebbia?" suggerisce Paladino) - soggetti amatissimi dall’artista - richiama molti affreschi che caratterizzano l’iconografia del Palazzo. "Nella cinquecentesca sala delle udienza papali – specifica Evangelisti – i cavalli combattono per liberarsi ed emergere da un misterioso imprigionamento: la forza vitale e l’indomita energia che l’artista dona alle loro figure dalle forme sintetiche e archetipiche, pare esaltare simbolicamente la condizione umana".
La curatrice e amica di lunga data, ricorda alcuni momenti salienti della presenza di Paladino a Bologna: proprio qui festeggiò i suoi 50 anni alla Gam diretta da Eccher, "una festa tra tanti amici" e nel 2021 ricevette la laurea ad honorem in Arti Visive. E poi l’amicizia con Lucio Dalla, con cui ha condiviso tanti momenti della propria vita personale e professionale ricordati tra l’altro dal Maestro nel documentario ’Lucio Dalla e Massimo Osti. Imprendibili’. Fino al 7 aprile.