Bologna, 3 settembre 2024 – Sono spariti gli animali (“tornati alla cooperativa agricola”), è sparito il grande supermarket finale e all’ingresso c’è un’enorme libreria.
È un’altra cosa Grand Tour Italia rispetto a quello che era Fico. Che è stato un insuccesso, tanto che Oscar Farinetti ha dovuto rimetterci mano ripianando i debiti e spendendo oltre 15 milioni di euro per reinventarlo.
La nuova formula è un viaggio in Italia. Venti porticati (elemento architettonico scelto non a caso), uno per ogni regione dello Stivale, ognuno con all’interno un ristorante tipico regionale.
Ma il Grand Tour è solo cibo? Assolutamente no, perché si possono acquistare libri e fotografie, si può giocare a mini-golf, sfrecciare con un go-kart, divertirsi in un parco avventura e in futuro anche fare palestra.
Un’offerta diversificata, per ogni fascia d’età, per una governance che ha individuato il maggior difetto del vecchio Fico nella sua costruzione ’orizzontale’, ovvero con al centro la filiera del cibo che alla lunga s’era trovata a ingolfarsi in una narrazione dispersiva e incomprensibile.
Grand Tour Italia invece vuole essere “verticale”: al centro si piazzano le venti regioni e quel senso d’appartenenza che piace a tutti, in uno storytelling che s’ispira al Wolfgang Goethe di ‘Viaggio in Italia’.
Si inaugura dopodomani, con mortadella e lambrusco a 5 euro per festeggiare. E gli alti prezzi dei ristoranti tanto criticati dall’utenza? “Li abbiamo dimezzati – ha chiarito Farinetti, che assieme all’amministratore delegato del parco, Piero Bagnasco, ha accompagnato i cronisti della stampa locale in un tour d’anteprima –. Poi se i bolognesi hanno qualcosa da dire, li aspetto qui per chiacchierare davanti a un bicchiere di vino”.
Cosa cambia
L’ingresso principale non ha più tacchini e maiali nel fieno. Ci sono invece, all’esterno, sessanta cartelli con tutti i patrimoni Unesco.
Il primo che ci si para davanti, ovviamente, è quello dei portici di Bologna. La fortuna di nascere in Italia come claim diffuso, già sottolineato nello spot in questi giorni in tv con protagonista Patrizio Roversi.
Dentro, a sinistra, altre sorpresa: una grossa libreria che offrirà i 1.200 libri “più importanti della storia”, consultabili gratuitamente e acquistabili come usati. La mortadella delle speciose polemiche sul presunto overtourism bolognese precede la carrellata delle regioni, quindi il paesaggio cambia. Le Regioni vengono rappresentate attraverso la loro agricoltura, Slow Food Italia si occupa della biodiversità agroalimentare, a quella culturale per il parco ci pensa la Scuola Holden di Torino. Non viene dimenticata nemmeno la biodiversità antropologica con mostre, wall interattivi (che già c’erano in passato) e filmati.
Si parte con Friuli Venezia-Giulia e Lombardia, tutte le aree sotto cinte da portici. Lo spazio che prima sembrava immenso adesso si è ristretto: tra qualche giostra per bambini ereditata e qualche stanza per corsi che punteggia il percorso, si può passare dalla Calabria alla Sicilia con tre agili falcate nello stretto, senza bisogno di un ponte.
Mentre gli operai lavorano alacremente, qualche chef ci viene incontro, come il siciliano Peppe Barone.
Tra busiate e caponate, assieme al profumo di gricia che arriva dal Lazio, la tentazione al fuori-pasto è pesante. Oltre ai venti ristoranti regionali ce ne sono tre speciali, compreso il ‘bolognese’ con in cucina lo chef Alberto Bettini da ‘Amerigo’, Savigno.
Dietro ai fornelli anche per l’Emilia-Romagna. Il parco avventura avrà “prezzi popolari”, mentre colpisce la sterminata pista dei go-kart al posto del fu-supermercato. L’arena è sopravvissuta, come l’area convegni.
Arriverà anche quella per il fitness (annuncio entro dicembre) con la palestra e una ristorazione vip dedicata a chi andrà allo stadio temporaneo del Bologna, atteso per il ’26. Fuori ci saranno anche quattro campi da beach volley.
I numeri
Cinquantamila i metri quadrati di estensione. Centocinquanta i dipendenti, che sono fisiologicamente calati, 50 sono propri della struttura. Ingresso al parco gratuito come il parcheggio, si pagherà per corsi e pacchetti, oltre che per il confermato Luna Farm.
Dal 5 al 15 settembre, le prime due settimane di apertura, i corsi di pasta, pizza, ‘abc’ dei sommelier, laboratori del gusto, tour dei mondi e in cucina con slow food saranno gratuiti. Previsti i ‘giovedì letterari’ dalle 19 in poi, il 12 e il 19 settembre si partirà con due lezioni di filosofia tenute da Matteo Saudino (BarbaSophia).
Nel parco avventura ‘Tree Experience’ anche zipline, percorsi sospesi e arrampicate, mentre nello spazio di ‘Earth Foundation’ ci saranno mostre artistiche e fotografiche che cambieranno stagionalmente. Grand Tour Italia sarà aperto dal giovedì alla domenica.