REDAZIONE BOLOGNA

Granchio blu come cucinarlo, alla Festa dell’Unità di Bologna si fa con gli spaghetti

Il piatto è già un ‘must’ della kermesse al Parco Nord. I volontari spiegano la ricetta passo per passo

Bologna, 24 agosto 2023 – Protagonista delle cronache e oggi già un ‘must’ della Festa dell’Unità di Bologna. I granchio blu arriva sulle tavole e nel menù della kermesse in programma al Parco Nord da oggi, 24 agosto, fino al 17 settembre.

Gilberto Gigli (responsabile stand) e Mirella Santi (Cuoca) con il granchio blu
Gilberto Gigli (responsabile stand) e Mirella Santi (Cuoca) con il granchio blu

“Oggi abbiamo preso una ventina di kili, per vedere come va - spiegano i volontari -. E poi, nel corso della festa, vedremo. Togliere la polpa è molto difficile, ed è poca: forse un granchio solo non basta per un piatto di spaghetti”.

Approfondisci:

Giulio Regeni, i genitori alla Festa dell’Unità a Bologna: “In Egitto basta una frase sui social per essere considerati terroristi”

Giulio Regeni, i genitori alla Festa dell’Unità a Bologna: “In Egitto basta una frase sui social per essere considerati terroristi”

La caratteristica specie di granchio - grossa e parecchio aggressiva -, sta destando forti preoccupazioni fra i pescatori del Ferrarese e del Ravennate. Il crostaceo, arrivato dall'America nelle stive delle navi, è infatti particolarmente ghiotto di vongole ed è presente in numero tale da mettere a rischio una bella fetta dell'economia ittica.

Come si cucina il granchio blu

La ricetta? Molto semplice, e a spiegarla è la base, il volontari della Festa dell’Unità, Gilberto Gigli (responsabile stand) e Mirella Santi (Cuoca). “I crostacei vanno lavati accuratamente nell’acqua e poi, da morti – sottolineano i volontari -, si mettono a bollire”.

Approfondisci:

Flagello granchio blu, come contrastarlo: recinti e teli in fondo al mare

Flagello granchio blu, come contrastarlo: recinti e teli in fondo al mare

La prima fase termina quando il carapace si colora “del tipico rosso”. A quel punto è ora di toglierli dall’acqua bollente e “metterli ad asciugare sotto un panno”.

Una volta raggiunta la temperatura ambiente, “bisogna, con grande fatica, togliere la polpa dal carapace e dalle chele”.

La polpa estratta, dal sapore dolce, verrà poi unità a un “semplice sugo di pomodoro" per condire gli spaghetti. Un sugo che richiede “un po’ di pazienza”, ma, come concludono i volontari “ne vale la pena”.