ANDREA SPINELLI
Cosa Fare

Blink 182 in concerto a Bologna: “Siamo ex teppistelli”

Il nuovo corso di ‘One more time’ live all’Unipol Arena. “Il pubblico è rimasto ad aspettarci e noi diamo il nostro meglio”

I Blink 182 in concerto all'Unipol Arena

Bologna, 5 ottobre 2023 – “Ex teppistelli, prego…” scherza il bassista Mark Hoppus parlando della gioventù straviziata e stravissuta dei Blink-182, in scena domani tra le rumorose gradinate di una Unipol Arena esaurita già da tempo. Quando, nel 2005, il chitarrista Tom DeLonge se ne andò dalla band sbattendo la porta con la solenne promessa "non voglio più suonare in una stupida pop band che fa stupide canzoni pop da intonare con l’animo di un adolescente mentre guidi la tua stupida auto" gli orfani dell’epopea proto-punk tutta lazzi e doppi sensi di Enema of the State pensarono alla fine di un’era.

D’altronde non era stato facile per i Blink mantenere la cattiva reputazione degli studentelli scavezzacollo, degli svalvolati di talento, costruita sulle canzoncine di tre accordi, gli sberleffi, i rumori corporali dei loro dischi quando l’età, lo stato civile, la prole (e il conto in banca) avevano iniziato a raccontare una storia diversa. Alla fine, tra sparire o vivacchiare il trio di Poway, contea di San Diego, ha preferito una terza opzione: reinventarsi.

E oggi in scena ci sono tre padri di famiglia a cui il tempo ha dato la chance di una nuova intesa oltre che la felice vena creativa di album come Neighboorhoods o California. Il segreto della ritrovata armonia? Frequentarsi giù dal palco solo il minimo indispensabile per ridurre quanto più possibile le scorie di una coabitazione trentennale.

Anche se DeLonge rimane il più volubile come ricorda la reunion del 2009 con Hoppus e il batterista Travis Barker, il nuovo abbandono del 2015 e il ritorno in formazione dello scorso anno con l’incisione di un nuovo brano, Edging. Il risultato di questo nuovo rincontro, ufficializzato da una apparizione a sorpresa all’ultimo festival di Coachella, è l’album One more time…, in uscita il 20 ottobre preceduto proprio in questi giorni dal singolo omonimo. "Siamo molto orgogliosi del nuovo corso iniziato, appunto, nel 2009 dopo quattro anni di scioglimento, anche perché, una volta toccato con mano l’affetto di un pubblico rimasto lì ad attenderci, non possiamo che dare il nostro meglio" ammette Hoppus. "Il periodo di lontananza ci ha permesso di mettere a fuoco le nostre priorità, di capire cosa amassimo realmente e cosa volessimo fare. E oggi ci godiamo di più la vita e più la band".

A favorire il riavvicinamento della formazione di All the small things è stato anche quanto accaduto a Barker, rimasto vittima nel 2008 in South Carolina di un pauroso incidente aereo costato la vita a quattro persone tra cui il suo assistente personale. "Travis è uno dei miei migliori amici e quella sciagura mi ha fatto capire una volta di più che su questa terra tutto è precario e che i dissapori personali non debbono allontanarci da quel che amiamo per davvero: stare tutti e tre su un palco".

Bologna i Blink-182 se la ricordano bene tutti e tre. Le ultime volte, infatti, è andata magnificamente, ma nel 2000 al Parco Nord, sul palco dell’Indipendent Days, furono insulti, sputi e sassi. "Non ho mai capito cosa accadde realmente quella sera, anche perché è stata la prima e l’unica volta che ci siamo trovati a fronteggiare una reazione del genere" si chiede ancora il bassista. "Tom dice che all’origine della contestazione c’era la nostra scelta di abbandonare il circuito indipendente per accasarci con una major del disco, ma non ne sono troppo convinto".

Se Hoppus avesse avuto modo di ascoltare quello che durante il set dei Limp Bizkit un battagliero Fred Durst aveva detto di loro poco prima che salissero in scena non ci avrebbe messo molto a capire il clima febbrile di quella serata interrotta dopo solo venti minuti di show e otto canzoni. Cronache urticanti, ma di una vita fa.