REDAZIONE BOLOGNA

Il mister e la partita della vita

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 18 luglio 2019 - Tifo Sassuolo ma forse per vicinanza territoriale provo simpatia sportiva anche per il Bologna. Anche per questo ammetto che mi ha commosso la vicenda del mister rossoblù Sinisa Mihajlovic che dopo aver salvato la squadra deve affrontare la partita più dura: la leucemia. Mi ha colpito la dignità con cui lo ha annunciato. Siamo tutti con lui in un grande abbraccio. Giovanni Serafini, Modena

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Il mister della riscossa rossoblù inconsapevolmemente ora allenerà la squadra più difficile. Quella dei tanti Sinisa che come lui devono fare i conti con una malattia aggressiva, ma che si può contrastare, spesso con successo. La sua presenza per curarsi all’Istituto Seragnoli di Bologna porta all’attenzione di tutti una delle eccellenze della sanità italiana, un centro che assiste con competenza e forza d’animo tanti ammalati. Ora Mihajlovic è divenuto il loro testimonial e tutti noi tifiamo in modo collettivo per questa squadra. Tifiamo con l’energia della curva per questo istituto che dona speranza e futuro grazie all’impegno continuo, profondo e discreto della famiglia Seragnoli. E’ risaputo, si dirà. Ma è una occasione in più per ricordare una realtà fatta di scienza e ricerca anche grazie a giganti come il professor Sante Tura, ma anche di umanità con cui gli operatori sanitari assistono gli ospiti quotidianamente. Un coro per Sinisa e per tutti coloro che al Seragnoli giocano la stessa partita della vita. beppe.boni@ilcarlino.net