Bologna, 24 gennaio 2019 - Alla fine sono arrivati. I bambini del Piccolo coro dell’Antoniano sono apparsi zampillando nel buio uno ad uno come folletti. Sono loro gli ospiti speciali che Calcutta (replicando l’exploit de Lo Stato Sociale) ha voluto mercoledì sera sul palco con lui all’Unipol Arena. Ma fino a qualche ora prima si era creata una certa suspence attorno alla loro apparizione, per via di una polemica accesa da una signora, indignata dalla possibilità di un incontro tra i bimbi e il cantautore di Latina, che ormai da tempo ha scelto la nostra città come residenza. E che proprio per questo motivo voleva omaggiare Bologna cantando Oroscopo con i giovanissimi.
«Avete un’idea del genere musicale fatto da questo artista? È tutta roba vietata ai minori! – scriveva la signora con toni piuttosto accesi – davvero non c’è più religione». La scelta considerata inopportuna aveva portato naturalmente a una riflessione fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano. «Quando abbiamo ricevuto l’invito – spiega tranquillo il frate – ci abbiamo pensato attentamente, è ovvio. Ma quello che ci muove, sempre, è la possibilità del dialogo con l’altro. E in questo caso l’artista e il suo staff sono stati disponibili a venire incontro alle richieste che abbiamo avanzato».
Nello specifico, il video che accompagna la canzone, come da richiesta, non è stato proiettato. Il direttore del centro di produzione dell’Antoniano, Fabrizio Palaferri, da parte sua, aveva precedentemente incontrato i genitori spiegando l’invito: chi non era d’accordo aveva già tenuto i bimbi a casa.
Quindi è filato tutto liscio in questo ‘Evergreen tour’ ricco di video colorati e interpreti della nostra vita digitale aperta su migliaia di finestre. Edoardo D’Erme, un fuoriclasse 1989 di Latina, è l’artista più discusso e indiscusso del momento in Italia e i suoi concerti per questo 2019 nei palazzetti hanno visto andare a ruba i biglietti in pochissimo tempo.
E pensare che il cantautore della nuova scena italiana indie-rock, proprio sotto le Due Torri ha esordito in un negozietto pakistano di via Mascarella, in sordina, per poi farsi sentire un po’ più forte al Covo club e arrivare infine all’Unipol Arena ieri sera, tra un pubblico così eterogeneo da confermare il suo essere imprendibile e imprescindibile, se si vuole capire bene il momento storico musicale e dell’arte in generale, che non ci sta più a entrare nei faldoni ordinati per genere, della nostra comprensione.
‘Calcu’, per gli amici, ha preso il successo alla lontana e durante il live bolognese in cui sono apparsi Fiorello con videomessaggio e Giorgio Poi come secondo ospite, ha ripercorso la sua strada, proponendo i pezzi più attuali ma anche quelli dell’esordio, da Cosa mi manchi a fare a Gaetano, passando per Paracetamolo, Pesto, Briciole, Milano.