REDAZIONE BOLOGNA

Ambiente, l’educazione in famiglia

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 27 marzo 2019 - Mi trovo a viaggiare su strade di montagna inondate di sole, con cornice da un lato gli Appennini (Corno e Cimone) dall’altro le prealpi venete, fra colonne di auto con le luci accese: possibile che non si valuti l’impatto ambientale che milioni di auto a fari accesi hanno sul clima (oltre allo smaltimento di batterie, lampadine....)? Perchè queste norme volute dall’Ue vanno rispettate, mentre per altre, più condivisibili, si fa eccezione?  Giovanni Riva 

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Non danneggiare l’ambiente è un dovere collettivo che spesso dimentichiamo nella turbolenza quotidiana. Anche i gesti minimali a volte servono a migliorare la situazione che ci circonda. Rispettare il mondo in cui viviamo è un dovere per assicurare ai nostri figli e ai nostri nipoti un futuro. Se riusciamo ad aiutare la natura, sarà la natura a sua volta che assisterà noi. E detto così sembra tutto facile. Per difendere il degrado ambientale servono grandi scelte condivise dai paesi industriali senza farsi condizionare dai catastrofismi. Ma nello stesso tempo la società deve attrezzarsi con obiettivi di sostenibilità. Per carità, il suo ragionamento ha un fondamento di verità. Ma certo non sono i fari accesi che mettono in difficoltà il mondo. Serve invece puntare su veicoli ecologici, impianti di riscaldamento non inquinanti, industrie sostenibili. E partendo dal basso non dimentichiamo la formazione l’informazione. Scuola e famiglia anche su questo fronte possono essere alleati importanti. Facciamo crescere i ragazzi di oggi nel rispetto della natura e dell’ambiente. E’ il miglior investimento per il domani della terra. beppe.boni@ilcarlino.net