{{IMG_SX}}Bologna, 9 maggio 2008 - Legati al territorio, soddisfatti di se stessi e della propria vita, ma spaventati dal futuro. E ancora: innovatori, fiduciosi nella politica, ma allo stesso tempo tradizionalisti e sospettosi verso il mondo industriale. E sulla sicurezza serve un cambio di passo.

 

E' il ritratto dei bolognesi che emerge dall'indagine "I bolognesi e la loro provincia: vissuti, previsioni e auspici", realizzato da Astra Ricerche per Unindustria. L'indagine e' stata realizzata con 800 interviste telefoniche nel novembre 2007, su un campione rappresentativo dei cittadini dai 15 anni in su, residenti nella provincia di Bologna (836 mila persone in totale). L'obiettivo? Studiare la "percezione che i bolognesi hanno di se', se e' vera la sensazione di decadenza, cosa fare per risolverla e cosa puo' fare l'industria", spiega Enrico Finzi, presidente di Astra Ricerche, oggi al Bologna in occasione dell'assemblea di Unindustria.

 

Ed ecco cosa dice il responso dell'indagine. Intanto che i bolognesi mettono "radici": il 34% dice di abitare nel suo Comune dalla nascita e il 26% da piu' di 30 anni. Il 6% risiede nel proprio Comune da meno di cinque anni, ma si tratta di una percentuale minima rispetto a coloro che sono andati a vivere dove ora risiedono da 6-15 anni (16%) o da 16-30 anni (18%).

 

Nel Comune di Bologna i residenti da piu' di 30 anni arrivano addirittura al 72%. Piu' della meta' di coloro che hanno cambiato casa provengono dal bolognese, mentre il 17% e' immigrato da una delle altre province della regione. Altro dato e' relativo alla 'bolognesita'' dei genitori: il 65% afferma che o il padre o la madre, o entrambi, sono o erano originari di Bologna e della provincia. Inoltre, chi non ha nessuno dei due genitori originari della provincia afferma spessissimo di considerarsi bolognese a tutti gli effetti (63%). In sintesi, l'87% dei bolognesi ha almeno un genitore 'locale' o si sente di 'qui'. Solo un modestissimo 13% si descrive come 'forestiero', a dimostrazione del fatto che la capacita' di inclusione e' altissima, pressoche' unica in Italia.

 

L'autopercezione degli intervistati e' largamente positiva: il 17% ha un'immagine di se' straordinariamente positiva, il 43% segnala qualche limite personale, ma in un quadro largamente positivo e solo il 13% si racconta in modo del tutto negativo. Un altro 27% invece mette in luce contemporaneamente punti di forza e di debolezza. Gli intervistati dicono di essere generosi e altruisti per l'85%, curiosi e innovatori per l'83%, allegri ed estroversi per l'81%, colti e informati per il 79%, ottimisti per il 76%. Il 53% si racconta come conservatore e tradizionalista, il che segnala che ben il 36% si definisce a un tempo innovatore e conservatore, con una contraddizione tipica del carattere bolognese. Il 39%, poi, parla di se' come di una persona nervosa e ansiosa, ma solo il 23% e' pessimista per carattere, il 13% triste e depresso, il 10% si vede come uno a cui nessuno da' retta (all'opposto, il 33% si avverte ammirato e imitato dagli altri). E ancora. Il 34% dei bolognesi e' poco attento agli aspetti spirituali della vita, contro un 27% molto religioso.

 

Nell'intera provincia la soddisfazione e' elevatissima per la qualita' delle relazioni interpersonali: anzitutto con gli amici (86%) e subito dopo in famiglia (84%). Le imprese godono di un'ottima immagine: forti e di successo per il 63%, con validi imprenditori per il 58%, competitive nel mondo per il 53%. Oltre alla cultura, anche l'insieme di scuola e di universita' risulta discreta o ottimo (59%), come la presenza e le attivita' dei luoghi di incontro per il tempo libero.

 

I residenti del Comune di Bologna, rispetto a chi abita in provincia, sono significativamente meno soddisfatti della media per parecchi motivi. I problemi percepiti dai cittadini li elenca l'indagine realizzata per Unindustria da Astra ricerche. La lista non e' corta e comprende: sicurezza personale, pulizia e decoro della citta', ma anche la qualita' dell'amministrazione locale, il rispetto dell'ambiente, la facilita' di trasporto, la qualita' dei rapporti interpersonali e di quelli di vicinato in particolare, la qualita' degli imprenditori e la forza delle imprese.
All'opposto, la soddisfazione nel capoluogo e' maggiore che in provincia per quel che attiene solo agli svaghi e ai luoghi di incontro per il tempo libero.