È difficile, nella storia recente, ricordare un Ascoli a pezzi come quello attuale. Ci sono stati anni bui, ma nella maggior parte dei casi i bianconeri non avevano ancora toccato l’Olimpo del pallone. Una vita fa. Raggiunto il fondo si può solo risalire, dicono. Ma il Picchio sembra precipitare senza sosta dopo la rovinosa retrocessione della passata stagione. Era impossibile aumentare la confusione e il pressapochismo dell’anno scorso, questa società ci sta riuscendo. Mancata cessione in estate, un mercato nato male e costruito peggio da un direttore sportivo che davanti ai microfoni non ha problemi a dire che è disposto a mentire. Giocatori lasciati allo sbaraglio, direttore generale e presidente scomparsi dai radar. In tutto questo, Pulcinelli va dritto per la sua strada e non tocca i fedelissimi. Le sconfitte in campo sono la naturale conseguenza di quello che succede fuori. A Di Carlo possiamo soltanto fare gli auguri: per invertire la rotta servirà un mezzo miracolo.
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