legnago salus
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ascoli
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SALUS (4-2-3-1): Perucchini; Muteba (dal 26’ s.t. Rossi), Noce, Ampollini, Ruggeri; Diaby (dal 33’ s.t. Demirovic), Bombagi; Franzolini (dal 12’ s.t. Palazzino), Martic, Zanetti; Basso Ricci (dal 32’ s.t. Svidercoschi). Panchina: Rigoni, Berto, Viero, Pelagatti, Banse, Ibrahim, Ballan, Malumandsoko. Allenatore: Contini.
ASCOLI (4-2-3-1): Livieri; Alagna, Menna, Piermarini, Cozzoli; Bando (dal 12’ s.t. Bertini), Varone; Silipo (dal 12’ s.t. Achik), Tremolada (dal 42’ s.t. Maiga Silvestri), Marsura (dal 34’ s.t. D’Uffizi); Corazza (dal 42’ s.t. Caccavo). Panchina: Abati, Raffaelli, Maurizii, Adjapong, Quaranta, Campagna, Tavcar, Gagliardi. Allenatore: Di Carlo.
Arbitro: Marotta di Sapri.
Marcatori: al 25’ p.t. Varone.
Note – 493 spettatori (di cui 183 ospiti), incasso di 2.830 euro. Ammoniti Ampollini, Franzolini per il Legnago Salus, Alagna, Marsura, Varone, Livieri, Cozzoli per l’Ascoli. Tiri in porta 1-1. Tiri fuori 8-4. In fuorigioco 0-0. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
L’Ascoli infila la quarta vittoria di fila e continua una risalita che oggi, dopo svariati mesi, ha permesso di tornare a riassaporare la zona playoff. In casa del Legnago i bianconeri la spuntano 1-0 con la deviazione fortunosa di Varone sul tiro da fuori di Tremolada. Al Sandrini il Picchio parte con un avvio arrembante che però non produce il vantaggio atteso. Il primo pericolo del match è invece dei padroni di casa che sfiorano il palo sulla punizione di Martic. I bianconeri nella prima parte dell’incontro cercano di produrre pericoli in area avversaria, ma le azioni offensive sono spesso sviluppate in maniera confusionaria. Corazza stavolta non punge. Le prime conclusioni tentate arrivano da fuori e finiscono tutte a lato. I veneti rispondono aggrappandosi soprattutto alle palle inattive. Sugli sviluppi di un corner è l’ex Franzolini a sfiorare la traversa.
Gli uomini di Mimmo Di Carlo passano avanti a sorpresa poco prima della mezz’ora con la fortunosa deviazione di Varone che manda fuori tempo Perucchini sul tiro da lontano di Tremolada. La risposta del Legnago non si fa attendere e sul tentativo ravvicinato di Martic è il giovanissimo Piermarini ad immolarsi. Alla mezz’ora dal settore ospiti i tifosi ascolani presenti riprendono ad intonare cori di protesta nei confronti dell’attuale società. A conferma dell’insanabile frattura in essere tra la proprietà e la piazza.
Il Legnago tira fuori il coraggio soprattutto nel corso della ripresa. Da qui in poi si gioca prettamente nella metà campo dell’Ascoli con i bianconeri che lasciano l’iniziativa agli avversari per poi lanciare dei palloni in profondità che spesso non vengono sfruttati al meglio. La retroguardia del Picchio alza la muraglia con una gran prova del baby Piermarini e così le speranze del Legnago svaniscono.
Massimiliano Mariotti
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