I cento anni della Samb: storia rossoblù

Ieri mattina al Ballarin si sono ritrovate le vecchie glorie. Beni: "Rifiutai la A senza pentirmi". Basilico: "Che festa nel 1974"

I cento anni della Samb: storia rossoblù

I cento anni della Samb: storia rossoblù

4 Aprile 1923 – 4 Aprile 2023. Cento anni di storia per la Samb, 100 anni di gioie e di dolori, soprattutto nell’ultimo ventennio di fallimenti societari e che comunque non oscureranno mai gli anni straordinari del Ballarin, della serie B. Ecco perché la storia della Samb andava comunque celebrata. E da dove cominciare se non proprio dal vecchio stadio F.lli Ballarin? E’ lì che ieri mattina gli ex rossoblù si sono ritrovati. Non è voluto assolutamente mancare, seppur affaticato e con le stampelle – ha appena subito un intervento ed è ancora in convalescenza – il capitano storico della Samb, Paolo Beni, oggi presidente onorario della Samb Legend che si è accollata interamente l’organizzazione di questo centenario. Classe 1937, con 415 presenze, Paolo Beni è stato il calciatore della Samb con il più alto numero di presenze sia complessive che da capitano. "Sui 100 ne ho passati 63, perché è dal ’60 che sono qui. Tredici anni da calciatore – ha detto – ma alla Samb ho dato circa vent’anni della mia vita e se oggi mi considerano la bandiera di questa squadra è anche per la quantità delle presenze, oltre alla qualità. Ho indossato per dieci anni la fascia di capitano, anche in serie B e questo per me è stato sempre un motivo di grande orgoglio. Sono sempre rimasto a San Benedetto, nonostante avessi ricevuto anche delle offerte da squadre di serie A, ma non mi sono mai pentito. Ho portato qui anche mia moglie. Non smetterò mai di ringraziare la dirigenza di allora che consentì alla Samb di scrivere quelle bellissime pagine di calcio".

Altro idolo rossoblù Angelo Castronaro, emozionato di tornare a calcare il Ballarin: "Quando giocavamo qui sembrava tanto piccolo questo campo e invece adesso è grandissimo. Correvo tanto, faceva parte del mio dna, però è stato per me un onore". C’è pure Gregorio Basilico: "Del Ballarin ho un ricordo bellissimo, ma soprattutto della grande festa che fecero per la nostra promozione in serie B del 1974. Il gol che ricordo di più? Quello contro la Massese che valse la vittoria 2-1 e la nostra aritmetica promozione. Ho ancora a casa la foto di Sgattoni che rivedo sempre con grande emozione". "Nel 1964 – racconta Alfiero Caposciutti – arrivai qui dalla Lucchese e nella partita del mio esordio in rossoblù misi a segno la prima rete da professionista contro l’Avellino. Purtroppo però, il 14 febbraio del 1965, sempre sotto la curva sud, mi scontrai con il portiere dell’Ascoli Roberto Strulli in uscita bassa e lo colpii. Non si riprese più e morì poco dopo. La sua famiglia però ha sempre considerato la cosa per un incidente e adesso mi considera uno di famiglia e voglio mandare un saluto al figlio Roberto. Un altro evento molto bello fu un derby contro l’Ascoli sotto la neve nel quale segnai una rete, colpii per due volte il palo bianconero". Impossibile raccogliere le emozioni di tutti gli ex rossoblù presenti ma erano davvero in tanti. Foto di rito sotto la curva sud, davanti alla mascotte in cartapesta realizzata da Elvezio Bianconi dell’Associazione Amici del Carnevale Sambenedettese, e poi tutti da Peperoncino per l’aperitivo.

Sabrina Vinciguerra