REDAZIONE ASCOLI

Dagli Stati Uniti: "Pronti a prendere il 31% delle quote"

In America confermano l’interesse per il club. Ma c’è un precedente

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L’indiscrezione delle scorse settimane che parlava dell’interessamento di un gruppo americano per l’Ascoli aveva trovato conferma nelle stesse parole (seppur ‘informali’) del patron Pulcinelli, che rispondendo ai tifosi aveva parlato di una partnership. Ieri la testata americana che per prima aveva dato la notizia (Italian Football Tv) è entrata nello specifico e ha dato il nome del gruppo che sarebbe in procinto di entrare "con il 31% delle quote": si tratterebbe della newyorkese North Sixth Group, una holding attiva in vari settori di investimento, tra cui immobiliare, media, tecnologia, turismo, sport ed intrattenimento. Sempre il sito statunitense Iftv parla della possibilità, da parte della North Sixth, di rilevare entro fine stagione la maggioranza delle quote. In passato lo stesso gruppo, sotto la guida dell’italoamericano Matt Rizzetta, si era interessato al Campobasso, entrando nella società molisana con una quota di minoranza destinata, in futuro, a crescere. Un copione potenzialmente simile, insomma, a quello che potrebbe trovare realizzazione nel Piceno. In Molise poi le cose non sono andate per il verso giusto, nel senso che la North Sixth Group non ha mai preso parte al progetto tecnico: l’unico segno del passaggio degli americani a Campobasso è stata la serie tv che ha raccontato la vittoria del campionato di serie D. In effetti il solo settore ‘tangibile’ in cui è attiva la holding a Stelle e Strisce è quello dei media, con la stessa Italian Football Tv che in qualche modo è collegata al gruppo e non a caso ha dato notizie di prima mano sull’ingresso della North Sixth nell’Ascoli. A Campobasso la North Sixth, giunta al momento di ‘stringere’, non ha trovato l’accordo economico con il patron rossoblù Mario Gesuè, il quale ha deciso di tenersi la maggioranza delle azioni e affrontare il campionato di C da solo. Con Massimo Pulcinelli gli statunitensi hanno un discorso aperto, ma di sicuro l’ingresso in una società di serie B, anche fosse per il 31%, porta con sé un importante esborso di denaro, imparagonabile all’acquisto di un club di D (come era il Campobasso). Tra le intenzioni e l’effettiva realizzazione della partnership, o addirittura acquisizione in ottica futura, c’è insomma un mare (di milioni di euro).

gi. man.