San Bendetto del Tronto (Ascoli), 16 novembre 2022 - I tempi, nello sport, sono tutto. In una partita di calcio un minuto di recupero in più o in meno può fare la differenza. Nell’atletica o nel nuoto il tempo della prova, come diceva Paolo Rosi, racchiude "la risposta a speranze e timori coltivati in anni di durissimi sacrifici". Il tempo di Lorenzo Pignotti ai Campionati Italiani Assoluti, nei 100 misti, è stato di 54 secondi e 36 centesimi. Il ventenne della Pool Nuoto si è aggiudicato il terzo posto, duellando con un primatista nazionale come Marco Orsi.
Complimenti per il risultato: si aspettava un esito così?
" Grazie, ovviamente no. Le aspettative sono sempre tante, ma nello sport bisogna badare a ciò che si sta facendo. La concentrazione è tutto . Ho ottenuto un tempo buono, ma la cosa importante è stata soprattutto gareggiare con atleti italiani di grande calibro. Considerando che il nostro Paese è fra i primi al mondo, ho avuto modo di confrontarmi con nuotatori di livello internazionale. Quindi è stata prima di tutto un’esperienza istruttiva".
Che ne pensa dell’ambiente sportivo sambenedettese?
"È un ambiente molto diverso rispetto, ad esempio, a quello di Milano, dove si badava molto, forse troppo, alla velocità. A San Benedetto, grazie al maestro Andrea Benedetti, ho capito che questo mi avrebbe dato problemi nella seconda parte della gara, quindi ho cominciato a lavorare sulle chiusure. E ho visto i risultati, a prescindere dal bronzo".
E a livello psicologico?
"Psicologicamente si lavora bene. La squadra è formata da atleti più piccoli di me, e l’ambiente bada molto all’aspetto del supporto e al rafforzamento della concentrazione".
Che tipo di allenamento segue?
"Ci sono diversi tipi di sessione. Personalmente mi alleno dodici volte a settimana, ovvero due volte al giorno, per due ore. Nella prima parte a terra ci riscaldiamo a secco, poi passo in acqua e faccio 1,5 o 2 chilometri. Nella terza parte comincio a lavorare sulla tecnica o sugli scatti brevi. Questa preparazione mi serve per la fase successiva, in cui mi dedico specificamente alla resistenza o alle ripetute. Infine, il defaticamento necessario".
È un impegno a tempo pieno: per portarlo avanti servono strutture adeguate, no?
"Assolutamente sì. Sono contento che a breve verrà riaperta la vasca da 25 metri, e spero che in futuro si possa lavorare in quella da 50, che è fondamentale. San Benedetto è sempre stata un’importante scuola nuoto, ma ora soffre un deficit di utenza che è dovuta andare via. Mi auguro che le cose migliorino, non si deve buttare via tanta professionalità".