L’Ascoli di Mimmo Di Carlo si rimette all’opera per dimenticare il ko interno col Pescara e focalizzarsi sul prossimo impegno in programma che domenica sera (avvio alle 20.45) vedrà i bianconeri di scena al Liberati contro la Ternana. Ieri pomeriggio la squadra è tornata a lavorare al Picchio Village sotto le direttive del nuovo tecnico che stavolta avrà a disposizione un’intera settimana di allenamenti per iniziare a dare una propria e vera impronta dal punto di vista del gioco che il gruppo sarà chiamato ad esprimere in campo. Soprattutto in relazione alla mentalità e ad alcuni concetti che chiaramente era impossibile infondere nei giocatori in soltanto due giorni di preparazione. Tra le dovute correzioni da apportare nel più breve tempo possibile, ci sarà sicuramente da invertire il trend legato ai gol incassati che ora iniziano a diventare un po’ eccessivi.
Nelle prime 8 gare andate in scena sono state 11 le reti subite, ma l’aspetto preoccupante è legato al fatto che in ben 5 circostante la retroguardia si è fatta infilare dagli avversari per ben 2 volte. Questo è accaduto all’esordio nella sfida di Ferrara contro la Spal (2-2) così come negli incontri disputati contro Virtus Entella (2-1), Lucchese (1-2), Carpi (2-2) e appunto Pescara (1-2).
E di conseguenza il fortino Del Duca è caduto tre volte di fila, evenienza che non si verificava dal drammatico 2013. Nelle suddette partite è emerso come uno dei punti deboli di questo Ascoli sia proprio rappresentato dal rendimento offerto dai difensori. La situazione è venuta alla luce in maniera lampante nell’ultimo match al cospetto della prima della classe, dove ad evitare un passivo ancor peggiore è stato il portiere Livieri in un paio di circostanze.
Pesante squalifica quella incassata dall’attaccante Caccavo che è stato sanzionato con 3 turni di stop per "una condotta violenta nei confronti di un calciatore avversario, in quanto, con il pallone non a distanza di gioco, lo colpiva con un calcio all’altezza del polpaccio".
Infine l’ex presidente Nazzareno Cappelli nella giornata di ieri ha voluto replicare al patron: "È evidente che Pulcinelli quando mi invita a comprare l’Ascoli ignora la storia dell’Ascoli Calcio. Nel 1995 io, insieme a Benigni, ho acquisito il club, appena retrocesso, accollandomi tutti i debiti ed evitandone il fallimento che avrebbe comportato la sua scomparsa definitiva dal panorama calcistico nazionale. Quindi respingo al mittente la sua scadente ironia". L’imprenditore romano, via social, aveva in precedenza commentato le parole esternate da Cappelli ad un’emittente televisiva, in questa maniera: "Notaio l’aspettiamo, venga a comprare l’Ascoli e faccia anche il presidente, il ds e il giornalista! Così risolviamo tutti i problemi dell’Ascoli Calcio".
Massimiliano Mariotti
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