Ascoli, 18 dicembre 2024 – Rumoroso presidio quello messo in atto ieri fra le 13,30 e le 14,30 dai sindacati della sanità picena davanti l’ingresso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. Prende spunto dal fatto che l’Ast non ha rispettato gli impegni di trasmettere i fondi del salario accessorio 2023 e 2024. Stamani è in programma un ulteriore summit con la direttrice generale dell’Ast Nicoletta Natalini, ma non tira una bella aria. “Non c’è assolutamente ottimismo perché i precedenti incontri sono stati fortemente deludenti e quindi rischiamo che anche stavolta sia soltanto una passerella e una presa in giro in quanto le maggiori problematiche che devono essere risolte in questa Ast sono annose e questa direzione non ha mostrato nei mesi precedenti nessuna disponibilità a voler affrontare il tutto” ha detto Giorgio Cipollini (Cisl). “Capiamo perfettamente che per essa comporta degli oneri di carattere sia patrimoniale e non patrimoniale, ma non è possibile continuare impunemente a violare i diritti di tutti i dipendenti, i quali vantano crediti nei confronti dell’azienda di diverse migliaia di euro”.
Improntate al pessimismo anche le parole di Viola Rossi (Cgil). “L’Ast di Ascoli è, credo, l’unica pubblica amministrazione a livello regionale che non ha ancora costituito i fondi contrattuali e questo compromette la ripartizione delle risorse perché ogni anno la pubblica amministrazione ha l’obbligo di emettere un provvedimento di formale costituzione di determinate risorse che evidentemente se non vengono costituite” ha detto davanti all’ingresso del Mazzoni, presenti diversi operatori della sanità pubblica.
“Quindi, sostanzialmente, i lavoratori non vedranno nulla di aumento rispetto a quello che potrebbero essere gli scatti di fascia. Niente progressioni economiche, né per il 2023 né per il 2024. Noi – ha aggiunto Rossi - abbiamo diffidato l’amministrazione dall’emettere quanto prima questi atti perché sono un obbligo per la parte datoriale”. Affrontando la questione del personale, Roberto Tassi (Nursing) ha aggiunto che “c’è una graduatoria che riguarda gli infermieri e che è ancora in essere. Scadrà il prossimo anno, quindi l’appello che noi rivolgiamo è quello di incrementare il personale infermieristico per far sì che si possa affrontare il processo assistenziale infermieristico, in tutte le sue fasi. Ad oggi, infatti, il personale, suo malgrado, non è in condizioni di poter garantire una qualità assistenziale ottimale, dui i cittadini anno diritto”.