Anche Ascoli, al fianco di tante città italiane, dice ‘No alla riforma’. "Negli ultimi anni il Codice della strada ha introdotto delle norme che aspettavamo da decenni, e che l’ultima proposta rischia di smontare completamente" così la Federazione italiana ambiente e bicicletta contesta le notizie degli aggiornamenti al codice, organizzando un presidio dietro al Battistero di Ascoli che ieri, sabato mattina, ha cercato di coinvolgere più cittadini possibili. Lo scopo è fermare la revisione del Codice della Strada proposta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento.
"Noi di ‘Amici della bicicletta’ – così si presentano agli ascolani – nasciamo 20 anni fa per promuovere la mobilità dolce in città e il cicloturismo al fine di migliorare l’ambiente e non solo. Infatti le ricadute positive che una mobilità alternativa all’auto, dove è possibile, può avere sulla collettività sono infinite: a partire dal benessere del cittadino fino all’inquinamento".
E la critica non tarda ad arrivare: "Stamattina (ieri ndr) abbiamo organizzato insieme a Legambiente un banchetto informativo per raggiungere quanti più ascolani possibile, oltre aver fatto campagna sui social e inviato migliaia di mail ai politici delle due camere, in una sorta di mail-bombing".
Ciò che contestano è una proposta di riforma che prevede, tra le altre cose, "l’innalzamento dei limiti di velocità, una sola multa in caso di svariate violazioni, Ztl più difficili solo in presenza di alti livelli di smog, e la mancanza di autonomia da parte dei comuni: il Ministero deciderà a posto loro, restringendo le condizioni e le modalità per creare ztl, aree pedonali, zone 30 e piste ciclabili".
Il commento dell’associazione è chiaro: "Proprio adesso che anche ad Ascoli si iniziava a fare qualcosa, per le zone30 in particolare, questa riforma rischia di smontare tutto. Infatti da una parte promuove ’misure-vetrina’, come l’inasprimento di alcune pene o l’alleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dall’altra smonta tutto ciò che era stato fatto recentemente di buono in tema di mobilità sostenibile e strizza l’occhio a chi vìola sistematicamente le regole". L’intervento più contestato della legge è però sicuramente il blocco con effetto immediato alla realizzazione di nuove corsie ciclabili ( le bike lane), case avanzate, doppi sensi ciclabili e strade ciclabili, "fino all’emanazione di un futuro regolamento del Ministero".
In questa ottica i dati fungono da campanello d’allarme: secondo l’ Istat, nel 2021, il 73,1% dei sinistri stradali avviene proprio nei centri urbani, ma il nuovo codice non solo è privo di interventi per la moderazione della velocità, ma anzi incentiva auto e moto a correre visto che, stando al testo attuale della proposta, chi guida un veicolo a motore avrà la possibilità di violare i limiti più volte, ricevendo una sola multa all’ora al posto di una sanzione per ogni infrazione. E gli ascolani sembrano tenere d’occhio la situazione, vista l’affluenza in mattinata al banchetto informativo di Fiab Ascoli.
"Devo dire che c’è stata una buona risposta da parte dei cittadini, qualcuno era già informato della cosa, altri invece non sapevano nulla e si sono informati. Abbiamo contato un centinaio di contatti, infatti i volantini che avevamo stampato li abbiamo terminati totalmente".