MARCELLO IEZZI
Cronaca

Fine misteriosa di un volontario, morto a Kiev dopo un mese di coma

Era lì per aiutare la popolazione, dipendente comunale nell’Ascolano e da sempre impegnato con la Protezione civile. Era partito una prima volta per la Polonia dove accoglieva la gente in fuga dal conflitto

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Massimiliano Galletti, 59 anni di San Benedetto del Tronto. È giallo sulla sua morte

Le ragioni della sua presenza in Ucraina, nel pieno del conflitto con la Russia, non sono ancora ben note. La notizia del decesso, avvenuto lunedì 28 ottobre, è arrivata ieri mattina tramite PEC all’Amministrazione comunale da parte dell’Ambasciata italiana in ucraina e sono stati proprio i colleghi di lavoro i primi a riceverla. La Farnesina non fornisce particolari sulla vicenda: “Stiamo seguendo da vicino il caso in stretto contatto con la nostra Ambasciata a Kiev – fanno sapere fonti ufficiali del Ministero degli Esteri – Siamo anche in contatto con la famiglia della vittima cui stiamo offrendo la massima assistenza”. Massimiliano Galletti era un personaggio noto negli ambienti della Protezione civile per essere stato un operatore cinofilo impegnato in molte azioni di ricerca di persone scomparse anche al fianco dell’Associazione Nazionale Carabinieri e del Soccorso Alpino, nel dopo terremoto di Umbria e Marche nel 2016, ma anche nel recupero dei corpi dei piloti nello scontro fra Tornado dell’Aeronautica militare nel 2014 nell’alto ascolano.

Era partito la prima volta nel dicembre dell’anno scorso, con una aspettativa del Comune, per unirsi al gruppo della protezione civile impegnato in attività di supporto alla popolazione in fuga nei boschi, secondo quando affermano fonti vicine alla famiglia, diretto in Polonia in zone di confine con l’Ucraina. Scaduta l’aspettativa, è tornato a casa, raccontando di aver visto i luoghi del massacro di Bucha. Qualche tempo dopo ha chiesto un’altra sospensione dal lavoro e questa volta per motivi personali. Non essendosi ripresentato a lavoro l’Amministrazione comunale, di recente, aveva proposto un provvedimento disciplinare, mentre la moglie Donatella aveva presentato la denuncia di scomparsa alle autorità competenti.

Massimiliano Galletti, fino a un mese fa aveva avuto frequenti contatti con la madre Vittoria, la moglie e la figlia Aurora che ieri su Instagram ha postato un saluto al genitore: «Ciao papi, sei stato sempre il mio punto di riferimento, la persona sulla quale sapevo di poter contare». Nel pomeriggio il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo ha diramato una nota in cui esprime il cordoglio della città: «Nulla possiamo dire su cosa sia accaduto. Posso solo unirmi ai ricordi di una persona coscienziosa sul lavoro, sensibile, che non si risparmiava nel portare soccorso alle persone in difficoltà. Attendiamo notizie sul rientro della salma in Italia per l’ultimo saluto».