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Ad Ascoli da 15 anni, volontario in guerra: "Vado a difendere la mia Ucraina dai russi"

Andrii Vydets lavora a Roccafluvione ed è appassionato di teatro, venerdì sera è partito per raggiungere Kiev: "È stata una mia scelta, condivisa anche dai miei familiari. Non ho paura di morire, sento solo tanta tristezza dentro"

Andrii Vydets, 41enne ucraino che da oltre 15 anni vive ad Ascoli

Andrii Vydets, 41enne ucraino che da oltre 15 anni vive ad Ascoli

Ascoli, 27 febbraio 2022 - Dalla finzione alla vita reale. Dal palcoscenico del teatro a quello, terribile, della guerra. Dopo aver visto in televisione le immagini relative ai bombardamenti in Ucraina, non ci ha pensato due volte, ha incrociato lo sguardo della moglie e le ha detto: "Io parto, il mio popolo ha bisogno anche di me".

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E’ la storia di Andrii Vydets, 41enne ucraino che da oltre quindici anni vive ad Ascoli, insieme alla sua compagna, anch’essa di nazionalità ucraina, e alla mamma anziana. Nella vita di tutti giorni lavora alla pasta all’uovo di Roccafluvione, ma per tanti anni ha portato in scena la sua bravura nella recitazione e nella danza, praticando la passione per il teatro, spinto anche dal suo amico regista Stefano Artissunch. Ha deciso di tornare nel suo paese, proprio adesso, per difenderlo dall’invasione russa. Partito da Ascoli nella tarda serata di venerdì, soltanto ieri mattina è arrivato alla frontiera, dopo essere salito su un aereo a Fiumicino e aver fatto scalo a Monaco di Baviera. Nelle prossime ore, imbraccerà il fucile per aiutare i suoi connazionali in questo momento terribile, anzi orribile. Andrii, come mai ha preso questa decisione? "Non potevo fare diversamente. Il mio paese è stato attaccato. Gli ucraini sono vittime di un’ingiustizia. E io non avrei mai potuto tirarmi indietro. È stata una mia scelta, condivisa anche da mia moglie e mia mamma. Noi ucraini siamo molto legati alla nostra patria, alla nostra gente. In aeroporto ho conosciuto anche altri connazionali che stavano lasciando l’Italia per andare in guerra. Ho fatto anche amicizia con loro. In questo momento dobbiamo essere tutti uniti per liberare il nostro paese". Ha mai combattuto una guerra? "No, mai. Vent’anni fa feci il militare, prestando il servizio di leva obbligatoria. Qualche volta mi è capitato di usare l’arma. Ma non sono mai stato in guerra. Una cosa, però, tengo a precisarla: noi ucraini non vogliamo la guerra. Siamo tutti per la pace, ma in questo momento dobbiamo difendere la nostra terra. Siamo stati attaccati, ingiustamente". Avrebbe mai immaginato una situazione del genere? "In realtà, avevamo paura che prima o poi potesse succedere qualcosa. Ma non avrei mai pensato a tutto questo. E ora che ciò è accaduto non possiamo far altro che dare una mano al nostro paese. L’Ucraina è la mia terra, gli ucraini rappresentano il mio popolo. Questa è la mia gente. Questa è la mia patria. Non voglio lasciarli da soli. Dalla Russia arrivano tante, troppe bugie. È davvero inaccettabile tutto ciò". Ci dica la verità: quanta paura ha? "Non ho paura, sono sincero. Non ho paura di morire. Dentro di me c’è solo tanta tristezza per quello che sta accadendo. Anche se vivo ad Ascoli da quindici anni, infatti, ho sempre seguito le vicende che riguardavano l’Ucraina. E in questo momento sono triste nel vedere le pene subite dai miei connazionali. Mi si spezza il cuore. Certe immagini mi hanno fatto male. E non possiamo accettare tutto questo". Quale sarà la prima cosa che farà appena arriverà in Ucraina? "Andrò a Kiev, dove mi iscriverò tra i volontari per la difesa territoriale. E comincerò, da subito, a difendere la mia patria". Qual è stata l’ultima cosa che ha detto a sua moglie e a sua madre, prima di partire? "Ho promesso loro che cercherò di stare attento. E che tornerò presto a riabbracciarli, appena questo incubo sarà finito. Una cosa però voglio dirla anche agli italiani: sappiate che non difenderemo solamente l’Ucraina, ma tutta l’Europa. Perché questa situazione riguarda tutti, nessuno escluso".