REDAZIONE ASCOLI

Violenza sessuale, condannato

Sei anni e 9 mesi di carcere per gli abusi sulla nipote

La Corte d’Appello di Perugia ha condannato a 6 anni e 9 mesi di carcere un ascolano imputato di aver commesso una violenza sessuale sulla nipote. L’uomo era già stato condannato a sette anni dalla Corte d’Appello di Ancona, ma il successivo ricorso in Cassazione redatto dall’avvocata Gabriella Ceneri ha avuto esito positivo, con la trasmissione degli atti, per competenza territoriale, alla Corte d’Appello di Perugia. L’uomo era accusato di violenza sessuale aggravata, atti sessuali e corruzione di minorenne; reati che era accusato di aver commesso nei confronti di sua nipote 13enne, i cui familiari si sono costituiti parte civile. L’ascolano è stato quindi processato di nuovo alla luce delle criticità evidenziate dall’avvocato Mercuri che assiste l’imputato insieme al collega Simone Fioravanti. Nel presentare ricorso la cassazionista ascolana ha sottolineato che in Appello era stato leso il diritto della difesa poiché i giudici anconetani, nel decidere di risentire alcuni testimoni del processo di Ascoli, avevano convocato solo la ragazza che ha sporto denuncia e la madre; non hanno invece sentito i loro familiari presenti nell’appartamento dove sarebbero avvenuti i fatti, citati dalla difesa dell’imputato. Sentiti in primo grado ad Ascoli erano stati ritenuti non attendibili, ma per la Cassazione andavano sentiti. Cosa che è avvenuta nel processo celebrato a Perugia. Innanzitutto è stata sentita la ragazza, che ora a 22 anni e, così come la madre, ha confermato le accuse allo zio. Entrambe sono parte civile, con l’assistenza degli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti. La giovane, all’epoca dei fatti minorenne, ha riferito degli abusi sessuali subìti dallo zio. In un’occasione l’uomo, trovandosi solo con lei, l’avrebbe toccata nelle parti intime facendole anche vedere un film porno dal suo telefonino che coinvolgeva anche la zia, dandole pizzicotti lascivi. L’imputato in processo ha raccontato di essere stato sorpreso dalla nipote mentre si masturbava in salotto vedendo un filmino erotico, ma ha precisato che ciò era avvenuto in maniera assolutamente casuale. Sentiti anche i testimoni della difesa che a loro volta hanno confermato quanto sempre sostenuto, vale a dire che quel giorno, il 4 agosto 2013, la ragazzina non era in casa con lo zio. Il processo a Perugia è terminato ieri con la condanna dell’ascolano a 6 anni e 9 mesi, ma è facilmente ipotizzabile un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione.