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Vie da pedonalizzare: ecco quelle ipotizzate

Durante la riqualificazione di piazza Montebello si pensa anche alle cinque traverse: via Pisa, Venezia, Amalfi, Napoli e Milano

I lavori da 1,7 milioni prevedono di rifare la pavimentazione della piazza Montebello

I lavori da 1,7 milioni prevedono di rifare la pavimentazione della piazza Montebello

Pisa, Venezia, Amalfi, Napoli e Milano: sono queste le arcinote località turistiche italiane che danno il nome ad altrettante vie di San Benedetto che, nei prossimi mesi, potrebbero essere pedonalizzate. È questo l’indirizzo che potrebbe essere seguito nell’opera di riqualificazione prevista per piazza Montebello. La pedonalizzazione di queste cinque traverse, nonostante non sia stata inclusa nel lavoro che verrà commissionato, potrebbe essere effettuata proprio grazie al restyling dell’area. In che modo?

Nell’intervento verranno investiti 1,7 milioni. questi serviranno a finanziare la ripavimentazione della piazza, la riqualificazione di via Palermo – che fungerà da anello di congiunzione fra la stazione ferroviaria e il centro – e la pedonalizzazione di via Montebello. Se, in fase di affido, il comune dovesse fare economia con il ribasso d’asta, il vertice comunale valuterebbe di utilizzare queste risorse per dare una sistemata alle strade perpendicolari di via Montebello. L’obiettivo è di uniformare il centro e fare in modo che una porzione sempre più estesa di esso possa essere visitata senza ricorrere ai mezzi motorizzati. Pedonalizzare le traverse vorrebbe dire perdere qualche posto auto, ma sarebbe poca cosa: va ricordato che solo qualche mese è stato riaperto, dopo tanto tempo, il parcheggio della stazione centrale. Avere un centro ‘pedonalizzato’ è da, anni, il pallino di molte amministrazioni comunali. L’attuale maggioranza, oltre all’operazione Montebello, sta portando avanti la pedonalizzazione del Paese Alto, che include l’eliminazione dei parcheggi da piazza Dante e piazza Piacentini, nonché la ripavimentazione di diverse vie di zona. Un’altra idea del genere riguarderebbe anche la zona ‘sud’ del centro.

L’idea, in tal senso, sarebbe di pedonalizzare le principali strade a nord dell’Albula, ma va detto che questa ipotesi risulta, ad oggi, di difficilissima applicazione. Per fare una cosa del genere – pedonalizzare, ad esempio, strade come via Gino Moretti o via Curzi – si dovrebbe creare un’alternativa di parcheggio a tutti coloro che quotidianamente si recano in centro con la macchina o altri veicoli. Ed è qui che entra in gioco il parcheggio sul torrente Albula. Realizzando un’area di sosta con circa 500 stalli chiunque potrebbe raggiungere la meta prestabilita abbandonando il proprio mezzo a pochi metri da essa. La questione è tutta qui: si può fare un parcheggio sull’Albula? Solo i tecnici regionali possono dare un responso definitivo, valutando il rischio idrogeologico connesso all’area.

Giuseppe Di Marco