
Il grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dagli imprenditori e dai tecnici impegnati nella ricostruzione post sisma è inequivocabile. Di...
Il grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dagli imprenditori e dai tecnici impegnati nella ricostruzione post sisma è inequivocabile. Di fronte a questo drammatico scenario si attende un’urgente quanto immediata risposta politica. A confermarlo è l’onorevole Augusto Curti che, dopo aver già denunciato il rischio di paralisi dei cantieri, prosegue con la battaglia in parlamento per difendere e rafforzare il ‘superbonus sisma’. "Da due anni lamento con forza i pericoli di un progressivo ridimensionamento del superbonus riservato ai progetti di ricostruzione post terremoto – dichiara Curti –. È una misura indispensabile per il rilancio del cratere e per dare un futuro alle comunità terremotate, sostenendo così l’intero sistema economico dei territori colpiti". Ancora una volta il deputato Pd è tornato a puntare il dito contro l’attuale esecutivo, accusandolo di aver deliberatamente ridimensionato lo strumento e agendo di fatto contro la ricostruzione. "Il governo, pur consapevole delle criticità, ha colpevolmente scelto di depotenziare questo superbonus – prosegue –. Questa è una decisione che penalizza non solo i cantieri, ma migliaia di famiglie e imprese che si trovano oggi a fare i conti con un’incertezza insostenibile. Non possiamo accettare che una misura tanto strategica venga spacciata come problema anziché come soluzione irrinunciabile". Curti proprio di recente ha depositato un emendamento alla manovra finanziaria 2025 con l’obiettivo di garantire la misura piena del superbonus destinato alla ricostruzione nel cratere sismico e prorogarla fino al 2029. "Mi auguro che anche i rappresentanti della maggioranza, di fronte all’allarme che arriva direttamente dai cantieri, decidano di sostenere questa proposta".
mas.mar.