Uno striscione fuori dal Mazzoni per salutare il cappellano

Uno striscione di affetto per don Francesco Simeone, cappellano dell'ospedale, che lascerà Ascoli per tornare a Taranto. Polemiche chiarite dai vescovi.

Uno striscione fuori dal Mazzoni per salutare il cappellano

Uno striscione di affetto per don Francesco Simeone, cappellano dell'ospedale, che lascerà Ascoli per tornare a Taranto. Polemiche chiarite dai vescovi.

Uno striscione, affisso fuori dall’ospedale, per rinnovare il proprio affetto nei confronti di don Francesco Simeone, il cappellano che nelle prossime settimane lascerà il Piceno per tornare a Taranto, sua città d’origine. L’iniziativa è stata assunta da alcuni fedeli e da parte del personale sanitario del ‘Mazzoni’, dopo il caso che ha caratterizzato le ultime ore a seguito della decisione del vescovo Gianpiero Palmieri di nominare don Francesco Mangani, attuale parroco di Roccafluvione, proprio al posto di don Francesco Simeone come guida spirituale per l’ospedale. Alcune persone, tra l’altro, avevano proposto anche una raccolta di firme. "Don Francesco – si legge nello striscione -, la comunità ascolana ti ama e si stringe intorno a te. Sei un vero prete, un uomo dal cuore d’oro". A spegnere le polemiche, chiarendo i motivi per i quali don Simeone tornerà in Puglia, sono però lo stesso Palmieri e l’arcivescovo di Taranto Ciro Miniero, attraverso una nota congiunta. "Don Francesco è infatti incardinato nella diocesi di Taranto ed è in servizio ‘fidei donum’ da circa sette anni nella diocesi di Ascoli in seguito ad un accordo fra i vescovi dell’epoca, monsignor Filippo Santoro e monsignor Giovanni D’Ercole, ora emeriti delle rispettive diocesi – spiegano i due vescovi -. Il rientro era stato già in passato richiesto più volte da monsignor Santoro il quale riteneva che, a causa delle necessità pastorali della diocesi di Taranto, dovesse concludersi l’esperienza ascolana di don Francesco. In quell’occasione il vescovo di Ascoli, con il consenso di don Francesco, chiese se fosse stato possibile posticipare di qualche tempo il rientro in attesa di poter trovare una soluzione che non lasciasse scoperta la cappellania dell’ospedale. Lo stesso accordo fu preso anche con il nuovo vescovo di Taranto, monsignor Ciro Miniero. Nel mese di settembre il sostituto è stato trovato nella figura di un sacerdote incardinato nella diocesi di Ascoli, don Francesco Mangani. A questo punto i due vescovi, Palmieri e Miniero, hanno ritenuto che potesse concludersi l’esperienza di ‘fidei donum’ e don Francesco tornasse nella sua diocesi di appartenenza entro Natale 2024 – prosegue la nota della diocesi -. La notizia è stata comunicata a don Simeone lo scorso 28 ottobre da monsignor Palmieri e successivamente, come di prassi, nella prima assemblea del clero ascolano il 7 novembre. La diocesi di Ascoli Piceno ringrazia don Francesco Simeone per il prezioso servizio svolto a favore degli ammalati e del personale medico, infermieristico e paramedico dell’ospedale ‘Mazzoni’, presso le parrocchie di San Giovanni Evangelista e dei Santi Simone e Giuda e presso la casa di cura ‘San Giuseppe’ e lo accompagna con la preghiera perché il suo ministero sacerdotale – conclude la nota - porti frutti evangelici negli incarichi che andrà a ricoprire nella Chiesa di Taranto".

Matteo Porfiri