REDAZIONE ASCOLI

Un altro flop per la scogliera: le mareggiate hanno colpito ancora

Nonostante i tanti interventi e i soldi spesi non svolge a pieno la sua funzione.

Nonostante i tanti interventi e i soldi spesi non svolge a pieno la sua funzione.

Nonostante i tanti interventi e i soldi spesi non svolge a pieno la sua funzione.

La scogliera a nord della foce del Tesino, che dovrebbe difendere il tratto più a nord della balconata sul mare, non svolge a pieno la sua funzione. Anche se riprofilata a regola d’arte, secondo il progetto, dalla ditta I.C.M. srl di La Pedona, la barriera frangi flutti a largo ed in linea con le barriere già esistenti, non è riuscita a frenare completamente le violenti mareggiate dei giorni scorsi. Era anche prevedibile, poiché la scogliera può frenare, in parte, le onde del mare, ma se la Regione si ostina a non prevedere e quindi a non finanziare la barriera radente, in continuazione con quella esistente, il problema non si risolverà mai.

Anni ed anni addietro sono stati spesi centinaia di mila euro per sperimentare la difesa di quell’area verde con la barriera radente che crollava ad ogni forte mareggiata. Sono state fatte più ricostruzioni e perfino esperimenti di varia natura, arrivando al riporto di tonnellate di ghiaia per rialzare il fondo e rompere in anticipo la forza cinetica delle onde. Tutto inutile fino a quando non è stato allargato il piede della scogliera, soluzione più semplice, ma poi le onde hanno iniziato ad interessare la zona scoperta che si trova più a nord.

Allora è stata progettata una scogliera a largo lunga 85 metri, alta 5,65 metri di cui 4,15 sommersi, costruita nel 2023, affondata in parte dopo la prima violenta mareggiata. Era costata 330 mila euro di cui 99 mila, pari al 30%, pagati dal comune di Grottammare con un apposito mutuo. Nell’ottobre scorso la struttura è stata allungata di 15 metri (erano stati chiesti 20) ed è stata ricostruita nelle parti in cui era sprofondata. Secondo i calcoli, dovrebbe riuscire a chiudere il varco alle mareggiate e proteggere la balconata. Purtroppo non è stato così: neanche dopo questo secondo intervento, costato altri 149 mila euro, con il riporto di altre 3.600 tonnellate di massi.

Marcello Iezzi